PREGI
Descrive tutte le specie del Palertico Occidentale, accidentali e extralimitali comprese (quasi 900 specie),
tutte illustrate a colori.
Testo molto conciso e essenziale. Evidenzia solo i caratteri identificativi specifici e discriminativi.
Aggiornato agli ultimi
cambiamenti tassonomici. Aspira a essere la guida di riferimento per il prossimo decennio.
|
DIFETTI
Descrive moltissime
specie, alcune delle quali non essenziali. Il neofita ci si può perdere.
Le tavole sono di 6
diversi illustratori, non tutti alla stessa altezza.
Per peso e dimensioni,
non è una guida da campo ma solo di consultazione.
|
|
|
iù volte annunciata e ogni volta posticipata, l'attesissima guida all'identificazione di Beaman e Madge era in preparazione da almeno 6-7 anni: ad ogni rinvio aumentavano il numero delle specie trattate, il numero delle pagine e,
inesorabilmente, il prezzo. Fino ad arrivare a questo monumentale volume che comprende
poco meno di 900 specie, ha quasi altrettante pagine e costa 65 sterline, che al cambio
fanno la bella cifra di 180.000 lire. Con un po' di trionfalismo, era stata annunciata come
la guida definitiva: una qualità che certamente non si può negargli è la completezza:
vi sono trattate tutte (ma proprio tutte) le specie del Paleartico Occidentale, incluse
quelle accidentali ed extralimitali. Come dichiara il titolo, vuole essere un manuale di
identificazione e di conseguenza il testo è completamente dedicato a tutti gli aspetti
dell'identificazione, con solo brevissimi accenni a status e habitat, solo quel tanto che
basta a supportare il processo di identificazione.
Vi vengono descritti i caratteri peculiari, i "field marks", di ogni
piumaggio, sesso ed età, sottospecie o varianti geografiche e anche il richiamo. Non
spreca molto spazio per quelli che vengono definiti "highly distinctive"
o per le specie più comuni, che il lettore deve essere già in grado di riconoscere. La
descrizione del Luì piccolo è una delle più brevi e afferma: "" importante
impratichirsi con tutte le varianti di piumaggio e colore del Luì piccolo, come preludio
all'identificazione di tutti gli altri luì." E fa capire chiaramente che la
pratica te la devi fare da te; poi comincia a descrivere il Luì grosso sulla base delle
sue differenze rispetto al Luì piccolo. Per coloro che sono alla ricerca delle
indicazioni di base, questo approccio può rappresentare un circolo vizioso difficile da
spezzare. Non mi ritengo abbastanza esperto per valutare i criteri identificativi esposti
dai due autori; comunque mi ha stupito incontrare alcune evidenti contraddizioni con
quanto riportato da altri acclamati testi sacri (i due MacMillan, ad esempio).
Ma, come per tutti i libri di questo tipo, sono le illustrazioni che ne rappresentano il
punto forte o la sua debolezza. Illustrata da 6 fra i più affermati disegnatori
naturalisti europei (Hilary Burn, Martin Elliot, Alan Harris, Peter Hayman, Dan
Zetterstrom e la scomparsa Laurel Tucker) raccoglie un insieme di tavole che, per
completezza e qualità, non sono eguagliate de nessuna delle ormai numerose altre guide
oggi disponibili. In totale vi sono raffigurati migliaia di individui, con diversi
piumaggi per ogni specie. Nell'insieme, il livello è altissimo anche se, ovviamente, non
è lo stesso ovunque: si distinguono le diverse mani, e non tutte sono ugualmente felici.
Purtroppo, le illustrazioni più deludenti sono, ancora una volta, quelle dei Warblers,
cioè silvie, canapini e luì: affollate, con disegni di piccole dimensioni e meno
dettagliati; anche per le monachelle si era visto di meglio. In compenso la maggioranza
delle altre tavole sono stupende, sia dal punto di vista tecnico che estetico, in
particolare i rapaci, i limicoli e i gabbiani. Se una critica si può fare, è per le
didascalie: a volte non è facile capire a quale specie attribuire una particolare
immagine delle tante su ciascuna pagina.
Le mappe di distribuzione sono abbastanza aggiornate e precise ma non sono completamente
esenti da errori. In conclusione, non è la tanto auspicata guida definitiva, ma per un
bel pezzo rappresenterà la pietra di paragone, lo standard, al quale verranno confrontate
tutte le future pubblicazioni in questo campo. Di sicuro non può sostituire una guida da
campo, troppo pesante anche per stare nello zaino, e non la consiglierei ai meno che
esperti: con tutte quelle specie rare, accidentali o con una distribuzione limitatissima,
corre seriamente il rischio di confondere le idee a chi cerca semplicemente di
identificare gli uccelli italiani o europei.
Ma una volta chiarito questo, personalmente la considero il migliore (nel senso del più
utile) libro di birdwatching che abbia mai comprato.
|