ttesa da alcuni anni, questa guida interessantissima e dai contenuti unici si propone
come "IL" riferimento fotografico alla identificazione dei rapaci europei più innovativo degli
ultimi tempi. La veste tipografica è accattivante, con oltre 700 foto a colori e quasi 100
disegni, ma non lasciatevi ingannare però: non sono le foto, peraltro interessanti, che ne
rappresentano la qualità essenziale. E' invece il testo di un esperto come Dick Forsman
che ne costituisce l'aspetto unico nel panorama delle guide ai rapaci d'Europa.
Vi vengono infatti descritti tutti i piumaggi, dal juvenile all'adulto (manca solo il nidiaceo),
attraverso tutte le mute, e sono riportati i criteri identificativi a lunga distanza, in volo, da
posato e da vicino di tutte le specie di rapaci che un birdwatcher europeo può
ragionevolmente aspettarsi di incontrare in Europa e Medio Oriente.
Specifico bene Europa e Medio Oriente, perchè sono omesse alcune specie che
nidificano al di fuori di quest'area, ma pur sempre nel Paleartico occidentale, come
l'Aquila rapace (A. rapax), che forse avrebbe dovuto anche minimamente essere citata,
mentre invece viene descritto l'Avvoltoio orecchiuto (Torgos tracheliotus) che ha qualche
chances di essere avvistato praticamente solo nei cieli di Israele, e forse nemmeno più lì.
Ampio dettaglio viene dedicato in particolare alla muta delle penne di volo, con la
descrizione delle varie fasi di transizione. In molti casi le fotografie sono interpretate
proprio alla luce dei caratteri specifici della muta e dell'usura delle penne di volo, con una
valutazione il più scientificamente attendibile dell'età e del sesso dell'animale raffigurato.
Questo aspetto è talvolta portato fino all'esasperazione e, parola mia, non sempre si
capisce cosa voglia intendere l'autore quando attribuisce l'età dell'animale in base alla
formula alare o al colore dell'iride e delle parti nude. Non si può però non rendere ampio
merito a Dick Forsman per aver saputo trasformare l'arte dell'osservazione e
identificazione dei rapaci in una scienza, e di non avere per nulla lesinato i particolari che
possano permettere, a chi ne è capace, la corretta attribuzione di sesso ed età dei rapaci
europei.
Alla scelta delle foto è stata data particolare attenzione, con risultati lusinghieri. E' però
evidente come la loro qualità rifletta il gran numero di studi che l'autore ha compiuto in
Israele: sono senz'altro privilegiate le foto (e anche i testi) relativi ai rapaci che affollano i
cieli del Medio Oriente durante la migrazione, mentre altri sono raffigurati in maniera
meno incisiva. Un po' lacunose, in tutto questo, risultano le immagini dell'Aquila imperiale
spagnola (A. adalberti), i cui adulti sono raffigurati solo al nido e gli immaturi in voliera.
Relativamente carente è poi il capitolo sul Lanario (Falco biarmicus) e in particolare la
forma feldeggii presente in Italia. Per l'Aquila reale, le foto ritraggono individui adulti molto
chiari, tutti appartenenti alla popolazione scandinava, che ha caratteri diversi da quella
presente in Italia, che è invece più simile alla sottospecie homeyeri che vive in Spagna e
Nord Africa.
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