Quaderni di Birdwatching | Anno I - n° 1 - aprile 1999 |
di Roberto Garavaglia | |||
ntere Havel la chiamano. Si tratta di una vasta area compresa tra i due fiumi Havel ed Elba e costituita da un complesso di paludi, incolti, prati umidi, terreni coltivati che rimangono allagati duranti le cattiva stagione, percorsa da numerosi corsi dacqua, con laghi e laghetti, per una superficie totale di oltre 6.000 ettari, elencata come una I.B.A. (Important Bird Area) a livello europeo. Il Gülper See in particolare è un sito Ramsar. |
Ciò che rende davvero unica
questarea e che offre spettacoli indimenticabili ai birdwatcher è il numero degli
uccelli che vi si riunisce. Durante il giorno, nei campi e nei prati umidi, si possono
tranquillamente contare branchi di molte centinaia, fino a qualche migliaio di individui
intenti a nutrirsi, ma il vero momento magico si presenta al tramonto, quando gli stormi
raggiungono il roost del Gülper See. Dalla torre di osservazione il cielo appare
letteralmente increspato dalle ondate successive di oche, che continuano ad arrivare a
centinaia, per parecchie ore, anche quando ormai è buio fitto. Al mattino presto, i
censimenti danno cifre stupefacenti: le presenze massime dellinverno 1997-98 sono
impressionanti: 9.500 Oche selvatiche, 46.000 Oche granaiole, 75.000 Oche lombardelle e
1.600 Cigni selvatici. Il 3 ottobre 98, il giorno della mia fortunata visita, sono state
contate 95.000 oche (quasi tutte granaiole), di cui oltre 80.000 nel solo Gülper See, che
non è poi particolarmente esteso, e si può abbracciare tutto da un unico punto di
osservazione. | ||
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Larea che queste ultime frequentano è molto circoscritta e delimitata, e un osservatorio permette di individuarle quasi con certezza. Sono oggetto di un intenso sforzo di conservazione, nel tentativo di non lasciare estinguere questa popolazione isolata, e che negli ultimi anni si è scontrato con un serio dilemma, quasi irresolubile. Un serio problema che è stato scoperto è la sproporzione numerica tra i sessi: le femmine adulte sono poche, molte meno dei maschi, e perciò il tasso di riproduzione è bassissimo. La causa è stata individuata con precisione: la locale coppia residente di Aquila di mare ha sviluppato linsana abitudine di predare le femmine dellOtarda (i maschi no, sono troppo pesanti), facili prede soprattutto quando sono sul nido, in zone abbastanza aperte. Speriamo che si riesca a fargli cambiare gusti. |
Visitare la zona, per chi non è un locale, non è affatto facile: poco abitata, con un dedalo di stradelle di campagna senza alcuna indicazione, con solo piccoli villaggi e un unico albergo. Il modo più proficuo è senza dubbio di approfittare della gentilezza dei colleghi birdwatcher tedeschi; in particolare Edwin Donath, gentilissimo, che è stato disposto ad accompagnarmi in giro per un giorno intero. Senza dubbio, per me è stato lunico modo per ottenere il massimo nel poco tempo che avevo a disposizione. Edwin si può contattare per e-mail ed è in grado di organizzare anche escursioni per piccoli gruppi. Da non perdere, poi, il suo sito web, dove oltre a presentare larea, ci mette a disposizione in una interessante forma grafica landamento dei censimenti che vi vengono regolarmente compiuti. | ||
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