l gruppo delle cosiddette averle "maggiori", a distribuzione essenzialmente Oloartica, comprende 4 specie (5 secondo alcuni autori), molto simili per struttura, piumaggio ed abitudini: lAverla maggiore (Lanius excubitor), lAverla maggiore meridionale (L. meridionalis), lAverla maggiore americana (L. ludovicianus) e lAverla maggiore cinese (L. sphenocercus), più un altro taxon dalla sistematica ancora incerta, pallidirostris (Averla maggiore beccopallido), che tuttavia viene generalmente considerato conspecifico con meridionalis (L. meridionalis pallidirostris). Queste specie sono senza dubbio strettamente correlate fra loro e, in effetti, formano chiaramente una superspecies.
Tuttavia, la sistematica del gruppo è ancora ben lungi dallessere definitivamente chiarita e, a dimostrazione di ciò, ancora fino a pochi anni fa le due averle maggiori europee erano considerate conspecifiche sotto il nome di L. excubitor. Oggi, invece, la separazione in due distinte specie è generalmente accettata da tutti gli ornitologi e dai comitati ornitologici e sono sempre più numerosi i libri e le riviste specializzate che riportano questa separazione.
Per quanto riguarda il nostro paese, la distinzione in due diverse specie riguarda lAverla maggiore (L. excubitor) e lAverla maggiore beccopallido (L. pallidirostris), discostandosi così dalla veduta generale europea, che fa rientrare pallidirostris in meridionalis.
Ad ogni modo, e ben lontano dal voler dare un altro contributo alla discussione sulla sistematica del gruppo, dora in avanti considererò i taxa meridionalis come Averla maggiore meridionale (L. meridionalis) e pallidirostris come probabile ssp. della meridionalis: L. (m) pallidirostris, dando per scontato il taxon L. excubitor come Averla maggiore.
Questarticolo, quindi, si propone soltanto di dare un aiuto allidentificazione sul campo delle averle "maggiori" che interessano lItalia:
- Averla maggiore - Lanius excubitor
- Averla maggiore "orientale" - Lanius e. homeyeri (nota diverse volte per lItalia)
- Averla maggiore meridionale - Lanius meridionalis
- Averla maggiore beccopallido - Lanius (m.) pallidirostris (Osservata con dubbio una volta in Italia, ma in forte aumento nel numero delle osservazioni in Europa occidentale)
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Per brevità non verranno trattate, invece, la ssp. siberiana della maggiore L. e. leucopterus (Averla maggiore di Przewalski), e la ssp. nordafricana L. m. algeriensis della meridionale, entrambe osservate una sola volta in Italia, ma dotate di scarsa o nulla attitudine migratoria.
In Italia compaiono sia lAverla maggiore, sia lAverla maggiore meridionale. La prima, distribuita come nidificante nei paesi continentali del centro-nord Europa, è migratrice e svernante regolare in Italia, specialmente nelle regioni settentrionali a nord del fiume Po; più scarsa ed irregolare nel centro e ancora di più nel meridione e nelle Isole. Notizie di una sua probabile nidificazione sulla catena alpina non hanno mai trovato conferma. La ssp. homeyeri, propria dei Balcani orientali fin verso gli Urali e la Siberia centro-occidentale, è comparsa in Italia circa due dozzine di volte.
LAverla maggiore meridionale, propria della penisola Iberica e dellestremo sud francese, è molto più rara ed irregolare della precedente, sia in inverno sia durante le migrazioni, mentre lAverla maggiore beccopallido, delle steppe centroasiatiche, è stata segnalata con dubbio una sola volta in Sicilia nel 1968.
Lambiente frequentato è generalmente composto di un mosaico di zone aperte (coltivazioni non intensive, incolti) con buona presenza darbusti e cespuglieti, alternati a boschetti e/o filari dalberi, di solito in pianura o bassa collina, raramente più in alto se lambiente è idoneo.
In natura, entrambe le specie appaiono come uccelli delle dimensioni di poco inferiori a quelle di un Merlo, ma più slanciati ed esili, meno "panciuti", per la coda relativamente più lunga ed il corpo più breve ed esile; la testa, al contrario, appare generalmente più larga e "senza collo".
Molto simile è, invece, la struttura fra le due specie: generalmente le uniche differenze si possono riscontrare nella minor lunghezza dellala nella meridionale (carattere apprezzabile solo in mano), nella forma del becco, in media un po più grosso e lungo nella meridionale rispetto a quello della maggiore (fig. 1 e 2) (carattere, questo, piuttosto variabile; tuttavia nella meridionalis il becco non è mai così piccolo come in certe excubitor), e nella forma della coda, leggermente più squadrata nella maggiore rispetto a quella più a "ventaglio" della meridionale.
Simile alle precedenti è la struttura della ssp. homeyeri dellAverla maggiore, con ali e coda però leggermente più lunghe (carattere non apprezzabile in natura, se non in mano); becco di dimensioni variabili, in media leggermente più grosso che nella forma nominale (fig. 4).
La ssp. pallidirostris dellAverla maggiore meridionale possiede, al contrario, una struttura piuttosto differente, con becco di solito nettamente più tozzo, con uncino meno pronunciato (fig. 5), proiezione delle primarie nettamente più lunga, simile a quella dellAverla cenerina (fig. 14, 23 e 29) e coda in proporzione più corta. Infine, la fronte più sporgente rende la forma della testa un po più tondeggiante.
NellAverla maggiore meridionale (fig. 1), la testa appare nettamente più scura e contrastata rispetto allAverla maggiore. Il colore di fronte, vertice e nuca (come del resto di tutte le parti superiori: mantello e dorso) è, infatti, di un grigio plumbeo più scuro, con tonalità degradante andando dalla fronte alla nuca.
Nella maggiore (fig. 2 e fig. 3), il colore di fronte, vertice e nuca è nettamente più chiaro che nella meridionale; tuttavia è presente una certa variazione clinale della tonalità del grigio nella popolazione europea, con individui più scuri nei paesi centro-occidentali (Francia, Germania) e più chiari nei paesi scandinavi.
La mascherina nera, nella meridionale, è di solito più ampia ed estesa, aumentando di dimensioni man mano che si procede dalle redini verso le copritrici auricolari (dando limpressione di piegare verso il basso). Nella maggiore, invece, la mascherina nera non cambia spessore andando dalle redini verso le copritrici auricolari, assumendo così laspetto di una stria nera dai bordi paralleli che attraversa la faccia.
In entrambe le specie è presente un sopracciglio bianco che separa la mascherina nera dal vertice grigio. Nella maggiore, questo è generalmente poco accennato, se non del tutto assente, sopra alle redini, facendosi più evidente da dietro locchio fino quasi tutto il margine superiore della mascherina nera. I due sopraccigli, così, non si uniscono alla fronte, anche se è spesso presente una piccola chiazza bianca alla base superiore del becco. Nella meridionale, invece, il sopracciglio bianco è sottile ma molto più evidente che nella maggiore, a causa della colorazione più scura del vertice; inoltre, esso parte dalla fronte unendosi al controlaterale, e finisce subito dietro locchio.
La gola è bianca in entrambe le specie; tuttavia, a causa della colorazione grigio-rosa delle parti inferiori della meridionale, in questultima specie la gola chiara contrasta nettamente con il resto del piumaggio più scuro.
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