Quaderni di birdwatching | Anno III - vol. 6 - novembre 2001 |
di Roberto Garavaglia |
EL PIENO DELL'ESTATE DI QUEST'ANNO ho avuto la sfortuna di vedere in azione il micidiale flagello del botulismo, che ha colpito proprio la piccola zona umida dove, da tempo, compio le mie osservazioni abituali. I suoi effetti sono stati micidiali, con una progressione esplosiva che, nel giro di pochi giorni, ha falciato un migliaio (forse più) di Germani reali e un centinaio tra Piro piro boscherecci, Cavalieri dItalia, Garzette, Gabbiani comuni, Combattenti e Pantane, in ordine di abbondanza. Devo ammettere che ci siamo fatti cogliere impreparati: per almeno due settimane abbiamo visto prima uno-due, poi quattro-cinque esemplari morti o agonizzanti; non immaginando quale potesse esserne la causa, ci siamo persi in mille congetture. Ma, quando ci siamo trovati di fronte ad una trentina di anatre già morte e forse altrettante morenti, si è fatto largo il sospetto che si trattasse di botulismo. Ma che fare? Nessuno di noi lo sapeva. Il tempo di reperire un po di informazioni e due giorni dopo, quando siamo ritornati sul posto, era già troppo tardi. Con devastante rapidità, lintossicazione era esplosa, causando la morte in massa di 6-700 Germani reali. Cui se ne sarebbero aggiunti altri quando, dopo che ormai eravamo riusciti a prosciugare il focolaio, una serie di forti temporali lo ha riallagato, creando quel bel fango ricco che tanto attira anatre e limicoli... diritti nella trappola. Una vera catastrofe per la "nostra" palude.
Il botulismo aviare è unintossicazione che colpisce gli uccelli, causata dallingestione di una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Il botulino è un comune batterio della putrefazione ed è diffuso in natura in tutti i terreni; per svilupparsi richiede temperature elevate e tessuti animali in decomposizione, in un ambiente privo di ossigeno. La tossina botulinica è una proteina prodotta dal suo metabolismo, una sorta di materiale di rifiuto del suo ciclo vitale. Sono noti diversi ceppi del batterio, che producono almeno sette diversi tipi di tossine; la tossina detta di tipo C è estremamente tossica per le anatre, le oche e i limicoli. Esiste anche una tossina di tipo E che colpisce gli uccelli ittiofagi. Il botulismo è un avvelenamento, non è una malattia trasmissibile e non è una tossi-infezione. Rappresenta uno dei tre principali problemi sanitari che causano mortalità negli uccelli acquatici, assieme allavvelenamento da piombo e al colera aviare.
Insorgenze di botulismo negli uccelli acquatici sono avvenute fin dai tempi antichi, certamente da molto prima che si fosse in grado di diagnosticarlo e, probabilmente, il botulismo fa parte da sempre dellecosistema delle zone umide. I primi casi documentati risalgono allinizio del 900, negli U.S.A.. Da allora, gli episodi di botulismo si sono ripetuti a intermittenza, sia nel Nord America sia, negli ultimi trenta anni, in tutti i continenti, Europa compresa. Il primo caso riconosciuto in Italia risale al 1973. Il numero di uccelli che ogni anno nel mondo muore per questa causa è stimato di parecchi milioni. La parte occidentale degli U.S.A. e il Canada ne sono colpiti in modo particolarmente duro, spesso sempre nelle stesse zone umide: morie di 50.000 individui sono la norma e, nel 1997, nel solo lago canadese di Old Wives, le morti sono state di oltre un milione. Al di fuori del continente americano, gli effetti del botulismo sono stati finora molto meno disastrosi. Ma la frequenza degli episodi è andata aumentando negli ultimi venti anni. Quali siano le cause di questo aumento non è noto, ma è probabile che siano legate alla distruzione di tante aree umide, che ha costretto gli uccelli acquatici a concentrarsi nelle poche rimaste, e alla rarefazione dei predatori naturali, i necrofagi in particolare, che avevano la preziosa funzione di eliminare velocemente le carcasse degli animali morti.
Il botulismo di tipo C provoca una paralisi flaccida progressiva dei muscoli. Indebolisce prima le ali, per cui luccello non può più volare, e subito dopo paralizza le zampe, rendendolo incapace di reggersi e camminare. A questo stadio dellintossicazione, che può anche durare a lungo, gli uccelli, se avvicinati, tentano di sfuggire "pagaiando" con le ali sulla superficie dellacqua o sul fango. E proprio in questo il botulismo si distingue dal saturnismo (avvelenamento da piombo), che li lascia incapaci di volare ma perfettamente in grado di camminare. La paralisi poi progredisce e intorpidisce i muscoli del collo, fino a che lanimale non è più in grado di tenere la testa sollevata. A questo punto, se giace sullacqua, reclina il collo fino a che la testa finisce in acqua e muore affogato. Il "collo pendulo" è proprio il più tipico dei sintomi del botulismo, assieme alla paralisi della membrana nittitante, che ricopre gli occhi, dando corpo alle molte testimonianze che parlano di "uccelli ciechi" o con gli "occhi bianchi". Gli individui che riescono a trascinarsi allasciutto sfuggono allannegamento, ma non si possono dire più fortunati. Infatti, poiché gli uccelli sono molto resistenti alla tossina (la dose che serve ad uccidere un anatra è sufficiente per ben 5.000 topi di laboratorio), pochi sono quelli che muoiono per suo effetto diretto, quando anche i muscoli respiratori rimangono paralizzati. Tutti gli altri, se non interviene prima un predatore, agonizzano sotto il sole anche per giorni, fino a che soccombono per disidratazione, ipertermia o sbilancio elettrolitico. La certezza di una diagnosi di botulismo si può avere solo con analisi di laboratorio condotte su esemplari intossicati ma ancora vivi.
Le spore di Clostridium botulinum sono naturalmente presenti nel fango del fondo delle paludi. Queste spore sono dormienti e hanno la capacità di resistere per anni sia al gelo sia alla siccità. Tutti gli animali nella palude (non solo gli uccelli, ma anche pesci, rane, invertebrati) ingeriscono queste spore assieme al fango e allacqua che accompagnano il loro cibo. Ciò è del tutto normale e non provoca alcun problema agli animali: infatti, i tessuti vivi non offrono alle spore del botulino le condizioni favorevoli per germinare. Sarà solo quando, per un qualsiasi motivo accidentale, uno di questi animali "portatori sani" morirà che il batterio potrà trovare un substrato ottimale. I tessuti morti forniscono il terreno di coltura proteico, durante lestate la temperatura è elevata e il processo di putrefazione consuma tutto lossigeno: allora le spore germinano e Clostridium botulinum si moltiplica, producendo la letale tossina. Nel frattempo, la carcassa ha attirato le mosche che vi hanno deposto le loro uova; le larve che se ne sviluppano consumano la carne della carcassa e ingeriscono la tossina. Agli invertebrati, la tossina non produce alcun effetto nocivo e le larve possono così accumularla nei loro tessuti. Le larve brulicanti rappresentano una tentazione irresistibile per molti uccelli, che approfittano della facile e ghiotta fonte di cibo. Una sola carcassa di anatra può "ospitare" fino a 5.000 larve e ne bastano tre o quattro per uccidere un altro Germano, una sola per un piccolo limicolo. E così che una sola anatra può diventare la causa della morte di molte altre. Leffetto letale della tossina è velocissimo: non è raro trovare, accanto ad un cadavere brulicante di vermi, altre due o tre anatre morte o morenti, fulminate sul posto. Queste ultime, a loro volta ospitano anchesse nei loro tessuti le spore del botulino e, decomponendosi, produrranno quantità di tossina, che verrà concentrata dalle larve di mosca, che verranno mangiate da altri uccelli . e così via, in un ciclo che si amplifica a dismisura. E che può portare alla morte di migliaia di uccelli in un tempo brevissimo. |
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LA TERAPIA Il tentativo di riabilitazione degli uccelli intossicati ha coinvolto in tutto 30 individui. Sebbene i resoconti di attività analoghe definissero il lavoro di recupero di limicoli e gabbiani uno sforzo inutile, abbiamo voluto tentare ugualmente. |
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