È UN ANGOLO della Sardegna occidentale che racchiude alcune tra le più importanti zone umide dellintera isola, spesso di valenza internazionale: è la penisola del Sinis.
Larea umida più nota, collettivamente indicata come stagni di Cabras, non è unentità riconducibile ad una singola tipologia, ma comprende bracci di mare, stagni salmastri e dacqua dolce, lagune e laghi dedicati allallevamento intensivo ittiogenico, saline, paludi stagionali e stagni retrodunali, con una serie di ambienti di transizione che dipendono dalla commistione tra due elementi che hanno nei secoli plasmato questa terra: il Mar Mediterraneo e il fiume Tirso.
In realtà, limportanza naturalistica degli stagni del Sinis doveva essere un tempo di valore assoluto, visto che fino alla realizzazione completa delle bonifiche di Arborea, la linea di costa era modellata solo dal mare e dalle alluvioni del fiume Tirso che periodicamente contrastavano linvasione dellacqua salata costituendo una zona umida che doveva avere pochi uguali nel Mediterraneo centrale.
Bonificata la palude in nome del progresso economico e sanitario (la malaria vi era endemica) della grande zona umida rimangono alcune vestigia tuttora molto importanti: lo stagno di Cabras, gli stagni di Mari e Pauli, lo stagno di Mistras, quello di Santa Giusta, e più a nord, Sa Salina Manna, lo stagno di Is Benas e infine, loasi LIPU di Sale Porcus.
In questo primo contributo parleremo dello stagno di Cabras, di quelli di Mari e Pauli e di Mistras, che possono essere facilmente visitati nella stessa giornata.
Si tratta di un enome lago di 3500 ha, adibito in parte alla piscicoltura e alla pesca. Per le dimensioni è difficilmente esplorabile nella sua interezza, ma alcune zone più ricche di avifauna sono raggiungibili facilmente dalla cittadina di Cabras e sono parzialmente attrezzate per il birdwatching.
Le sue acque scarsamente salmastre e le sue sponde contornate quasi interamente da fragmiteto danno asilo a podicipedi, ardeidi, rallidi e ad anatidi. La Folaga e il Tuffetto, lo Svasso maggiore e lo Svasso piccolo sono ben rappresentati, mentre tra gli ardeidi sono presenti tutto lanno, lAirone cenerino, la Garzetta, lAirone guardabuoi, lAirone bianco maggiore, il Tarabuso, e nel periodo estivo, il Tarabusino. Migratore regolare e occasionale nidificante il Mignattaio. Presente tutto lanno il Cormorano, con contingenti molto numerosi in svernamento. Tra le anatre, principalmente Mestoloni, Canapiglie, Germani reali, ma durante le migrazioni può capitare di tutto, anche lormai estinto come nidificante, Gobbo rugginoso.
In periodo invernale larea offre asilo ad alcune migliaia di uccelli acquatici tra cui spiccano le migliaia di Morette e Moriglioni, Mestoloni, Codoni, Alzavole, Svassi piccoli e maggiori, Smerghi minori e regolarmente in piccoli numeri, Oche selvatiche e Volpoche.
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