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Gallina prataiola - foto M. Sanna
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Gruccione - foto M. Sanna
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Una passeggiata in qualsiasi periodo dellanno ci farà il regalo di qualche Gallina prataiola e numerosi Occhioni. Nel mese di maggio è facilissimo sentire il richiamo dei galli in amore e allimbrunire, con un po di fortuna, si vedranno saltare nellerba alta nelle tipiche parate, per reclamare il possesso del territorio e attirare le femmine.
Lo Stagno di Pilo, uno dei più importanti della zona, un tempo ospitava il Fistione turco; ora i folti canneti sono il regno del Pollo sultano, visibile facilmente nei canneti del lato ovest, e dellAirone rosso con 1-2 coppie. Raramente si fanno avvistare il Tarabuso e la Gru, mentre in inverno sono regolari la Spatola, il Fenicottero e lAirone guardabuoi.
Presso lansa sud dello stagno, in una cava di sabbia abbandonata, vi è una colonia di Gruccioni che in alcuni anni arriva a 200-220 coppie. Nello stagno nidificano anche lo Svasso maggiore e numerosi Germani reali, insieme agli immancabili Tuffetti. Sulla sponda nord, in prossimità della riva del mare, depongono le uova poche coppie di Fraticello e Fratino.
Consiglio purtroppo di evitare lo stagno nelle giornate di caccia, perché, nonostante sia vietata, i bracconieri sono di casa e la mancanza di controlli da parte delle autorità è disarmante.
Dinverno lo stagno è unimportante zona di svernamento per gli anatidi: centinaia di Morette, Moriglioni, Canapiglie, Alzavole affollano le sponde assieme a qualche migliaio di Folaghe. Lo stagno, di proprietà privata, viene periodicamente messo in comunicazione con il mare: una ruspa crea un canale temporaneo per il ricambio dellacqua. Capitare in una di queste rare giornate è una bellissima esperienza: bande di Sterne comuni e Fraticelli pescano il novellame che entra dal mare, decine di aironi e Cormorani si accalcano a dare la caccia alle anguille che abbandonano lo stagno. Il Falco pescatore, sempre presente durante lanno, si fa più confidente e si fa ammirare coi suoi spettacolari tuffi. I Gabbiani reali pescano i granchi che abbandonano le acque profonde per raggiungere lacqua salata, il tutto in un canale di 10-15 m.
Pochi km prima di arrivare a Stintino, si attraversano i campi di "Li Puzzinusi", nome che dice tutto sulla salubrità della zona nei tempi passati. La zona ora bonificata ospita una grande colonia di Gruccioni e, nelle poche pozze rimaste, nidifica il Germano reale; con un po di fortuna è qui possibile vedere la Gazza (sono presenti circa 10-15 individui): questo è lunico posto in Sardegna dove è possibile avvistarla, oltre allIsola dellAsinara dove si dice sia stata importata da alcuni detenuti. Qui nella penisola di Stintino, in mancanza di grandi alberi dove nidificare, si accontenta di bassi cespugli di lentisco; abbiamo trovato un nido anche ad un metro di altezza!!
I campi di grano e i pascoli parzialmente alberati prima di arrivare a Stintino sono un buon punto per avvistare i piccoli passeriformi di passo che qui si riposano prima di partire per il nord Europa: in marzo-aprile i migratori passano a ondate (luì, Gruccioni, silvie, irundinidi). È facile riconoscere Pispole, Spioncelli, Stiaccini, frequenti il Rigogolo e il Tordo sassello. La Ghiandaia marina nidifica negli anfratti dei vecchi ruderi e in alcuni anni anche lAlbanella minore può farci la sorpresa di nidificare.
Prima dellabitato di Stintino si attraversa il complesso dello Stagno di Casaraccio-saline, che si estende per circa 80 ettari ed è alimentato da due-tre piccoli corsi dacqua, mentre lapporto marino è garantito da un canale artificiale; la strada salta il canale con un piccolo ponte presso il quale a destra e a sinistra vi sono due viottoli che permettono di costeggiare lo stagno. Questa zona umida è una delle zone del nord della Sardegna che riserva gli avvistamenti più interessanti: negli inverni passati sono stati avvistati lEdredone, il Quattrocchi, la Cicogna nera (sempre in esemplari singoli), lo Smeriglio, lo Smergo minore e la Gru anche a piccoli gruppi. Sono presenti ogni anno Fenicotteri, Svasso piccolo, Svasso maggiore, Chiurlo maggiore e Chiurlo piccolo, mentre una piccola colonia di Sterna comune occupa lisolotto al centro dello stagno ormai da più di dieci anni.
In prossimità del ponte che oltrepassa il canale di comunicazione con il mare, da pochi anni nidifica una piccola colonia di Cavaliere dItalia mista a Fraticello e Fratino, e nel 1996 e nel 2001 ha nidificato anche lAirone rosso.
Presso le saline, unantica torre genovese ospita da alcuni anni una coppia di Gheppio e una coppia di Barbagianni; la stessa torre nellinverno del 1992 era il rifugio di un Gufo comune, assai raro in Sardegna. Dalla cima della torre è possibile godere di unottima vista su tutto il complesso delle saline; con un buon cannocchiale è facile avvistare tutti i frequentatori della zona umida: dinverno i limicoli metteranno a dura prova le nostre abilità di birdwatcher e in primavera-estate saranno le sterne e i Fraticelli che ci delizieranno con le loro evoluzioni.
Un altro buon punto di osservazione è dalla punta di Capo Falcone, estrema punta nord dellareale in esame, dove si arriva dopo una piccola ascensione di dieci minuti partendo dalla bella spiaggia della Pelosa. Dalla cima si gode un bel panorama, nei mesi invernali è facile vedere decine di Sule che cacciano da una parte e dallaltra del promontorio, insieme a tutti gli altri uccelli marini della zona: Gabbiano corso, Gabbiano comune, Marangone dal ciuffo, Cormorano e Beccapesci.