Quaderni di birdwatching Anno IV - vol. 7 - aprile 2002

Recensioni
Titolo
di Roberto Garavaglia




Il volume va richiesto a:

Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino
via Isonzo 1
20013 Pontevecchio di Magenta (MI)
tel. 02 97210

     I VOLUMI DELLA COLLANA dedicata ai vari aspetti naturalistici del Parco del Ticino, e in particolare quello dedicato agli uccelli del Parco, sono ormai vecchi di almeno venti anni e in gran parte esauriti. Era tempo, quindi, che arrivasse questa nuova pubblicazione.

     La valle del Ticino si estende per 110 km, dal lago Maggiore alla confluenza con il Po, al confine tra Lombardia e Piemonte. Con i suoi quasi 18.000 ettari di vegetazione di alto fusto e una ancora discreta diversità ambientale, rappresenta un importante corridoio biologico, in grado di collegare la zona alpina e prealpina con la pianura padana e da qui, seguendo il corso del Po, con le coste adriatiche. Un mosaico di ecosistemi che assume grande importanza per l’avifauna migratoria; gli uccelli, infatti, costituiscono l’aspetto più importante della fauna del Parco, con 234 specie, delle quali 106 nidificanti.

     Tra tutte, il libro ne esamina in totale circa novanta, quelle più comuni e facilmente osservabili, presentandole in schede (singole o raggruppate per specie simili), che sono suddivise in brevi capitoli dal titolo: Fenologia, Identificazione, Habitat ed Ecologia, Biologia e Comportamento, Gestione e Conservazione, Dove e Quando Osservarli. Ovviamente, non ha la pretesa di essere una guida all’identificazione e nemmeno di dare indicazioni precise sui luoghi dove osservare gli uccelli ma, nel suo complesso, assolve benissimo il fine che si era preposto: fornire un "servizio all’utente", cioè ai fruitori del Parco, ai visitatori con interesse naturalistico anche se non necessariamente esperti birdwatcher. A completare questo compito ancora meglio, viene poi il capitolo finale "Itinerari Ornitologici" che presenta, nel dettaglio, con mappe e descrizione puntuale dei percorsi, una serie di sei itinerari nelle aree più interessanti del Parco, che permettono di venire a contatto con la sua ricca avifauna e che si rivelano utili anche a chi quelle zone le conosce già.

     Un plauso a parte merita la parte iconografica, ricchissima di belle immagini, che è praticamente un portfolio di Enzio Vigo, ottimo fotografo naturalista e collaboratore dei Quaderni di birdwatching.

     Un unico piccolo neo, che nulla sottrae al valore del volume: un clamoroso refuso nella didascalia della foto di pagina 117, nella quale una Cannaiola verdognola viene presentata come Cannareccione.


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