Quaderni di birdwatching Anno IV - vol. 8 - ottobre 2002


Articolo originale
Titolo
testo e foto di Ottavio Janni

        PER RUSCIRE AD IDENTIFICARE LE SPECIE RARE, la cosa più importante è sicuramente studiare, conoscere bene ed osservare attentamente le specie comuni, per essere pronti ad individuare immediatamente l’uccello "diverso". E’ però anche utile prepararsi sui potenziali accidentali, per sapere cosa guardare e su quali caratteri concentrarsi nel caso si dovesse avere la fortuna di scovarne qualcuno. Questo articolo tratta l’identificazione di due gabbiani americani, il Gabbiano sghignazzante (Larus atricilla) ed il Gabbiano di Franklin (Larus pipixcan), piuttosto simili fra di loro, ma abbastanza differenti da qualsiasi gabbiano italiano da essere immediatamente individuabili come diversi se visti in Italia. Le segnalazioni italiane di queste due specie si contano tranquillamente sulle dita di una mano ma, visto che ambedue sono accidentali rari ma regolari in Europa, è facile immaginare nuove loro apparizioni.


 Distribuzione, status in Europa ed in Italia

        Il Gabbiano sghignazzante ha una distribuzione prevalentemente costiera, sia in periodo di nidificazione che di svernamento. Nidifica su tutta la costa Atlantica del Nord America, dalla Nuova Scozia alla Florida, sull’intera costa del Golfo del Messico, e quasi ovunque nei Carabi, isole comprese. Nidifica anche sul Pacifico, lungo le coste nord-occidentali del Messico. E’ un migratore di corto e medio raggio, con alcune popolazioni che si spingono a svernare sulla costa Pacifica fino al Perù, e sulla costa Atlantica fino al nord del Brasile, ma con molte altre popolazioni che sono stanziali o quasi. E’ quasi ovunque una specie comune o addirittura abbondante (è il gabbiano più caratteristico della costa Est degli USA), con una popolazione totale stimata sulle 400.000 coppie.

        Il Gabbiano di Franklin invece nidifica nel cuore del Nord America, nelle grandi praterie e sui laghetti e paludi interne degli Stati Uniti nord-centrali (Montana, Nord e Sud Dakota, e Minnesota, con piccole popolazioni sulle Montagne Rocciose) e del Canada centrale (Alberta, Saskatchewan, e Manitoba). Assieme al Gabbiano di Sabine, è una delle due specie di gabbiani con le rotte migratrici più lunghe: sverna, infatti, sulle coste Pacifiche del Sud America, con le più grosse concentrazioni (a volte davvero impressionanti) dal sud dell’Ecuador al Cile centrale. In inverno diventa una specie quasi esclusivamente costiera e, a volte, addirittura semi-pelagica. Come il Gabbiano sghignazzante, è in generale una specie comune, con una popolazione totale stimata sulle 350.000 coppie. Questo numero però tende ad avere fluttuazioni più o meno importanti e la specie sembra essere in espansione nel suo areale più occidentale, mentre le popolazioni più orientali sembrano calare.

        Lo status europeo di queste due specie è simile. Sono tutte e due accidentali rare ma regolari, con la maggior parte delle segnalazioni provenienti dall’Europa del nord-ovest. Il Gabbiano sghignazzante è un po’ più comune ed è stato segnalato in Gran Bretagna (67 segnalazioni), Francia (19, due delle quali in Ain e Saone-et-Loire a poche decine di chilometri dall’Italia), Spagna (14), Irlanda (9), Islanda (7), Danimarca (3), Svezia (3), Gibilterra (2), Grecia (1), Austria (1), Belgio (1), e Portogallo (1). Non vi è una fenologia molto chiara, le segnalazioni sono distribuite su tutto l’anno con una leggera prevalenza per i periodi di migrazione in primavera ed autunno.

        Il Gabbiano di Franklin invece è stato segnalato in Gran Bretagna (31), Francia (11), Svezia (7), Norvegia (5), Spagna (4), Islanda (2), Ungheria (2), Germania (2), Olanda (2), Belgio (1, stesso individuo di una delle segnalazioni olandesi), Isole Far Oer (1), Irlanda (1). Anche in questo caso, le segnalazioni sono distribuite lungo tutto l’anno. Se in Gran Bretagna, per esempio, c’è un picco estivo fra maggio ed agosto, buona parte delle segnalazioni francesi sono invernali! Data la sua lunga rotta migratoria, il Gabbiano di Franklin è comunque più propenso ad arrivare in posti inaspettati che il Gabbiano sghignazzante. Vi sono diverse segnalazioni di questa specie in Africa, sparpagliate su tutto il continente (Gambia, Mozambico, Senegal, Namibia, Sud Africa), mentre il Gabbiano sghignazzante ha solo visitato la costa Atlantica, in Senegal, Gambia e Marocco. Tutte e due le specie infine sono capitate in Australia e nel Pacifico tropicale. Possono quindi davvero arrivare ovunque!

        In Italia, vi è finora una sola segnalazione omologata di Gabbiano sghignazzante. Si tratta di un individuo al primo inverno fotografato a Modica (RG) nel dicembre 1996. Un'altra segnalazione, di un adulto al porto di Genova nel maggio 1999, non è stata omologata in quanto la descrizione non escludeva proprio il Gabbiano di Franklin! Per quest’ultima specie non vi sono ancora segnalazioni omologate, ma gli iscritti alla mailing list di EBN Italia sapranno già dell’individuo adulto osservato alle Saline di Priolo (SR) il 18 giugno 2002, poi fotografato al porto di Siracusa tre giorni dopo. Questa segnalazione non è ancora stata valutata dal COI.

 Identificazione
 Una nota sulla muta

        Per identificare i gabbiani, uno dei passi fondamentali è riuscire a determinarne correttamente l’età. Per questo è importante avere alcune conoscenze di base sulla muta dei gabbiani. Lo schema classico è il seguente: dopo che il giovane gabbiano si è involato, il suo primo piumaggio è quello giovanile (juvenile). In autunno, dopo una muta parziale (piume della testa e del corpo, scapolari, a volte alcune copritrici), assume il piumaggio di primo inverno (first-winter). In primavera, fa un’altra muta parziale, e prende il piumaggio di prima estate. Al suo secondo autunno, fa la prima muta completa, ed acquista un piumaggio di secondo inverno (second-winter), che nella maggior parte delle specie più piccole, è identico al piumaggio adulto. Per il resto della vita continua così, con mute parziali in primavera e mute complete in autunno.

         Per alcune specie di gabbiani più grossi (Gabbiano reale e simili), esistono piumaggi riconoscibili anche al terzo e quarto anno, ma le specie più piccole assumono il piumaggio adulto molto prima. A dire il vero la realtà è un po’ più complicata; alcuni studi recenti hanno dimostrato che questo schema non è poi così rigido come si crede, soprattutto per i gabbiani più grossi, ma per questo articolo non vi è bisogno di spingersi oltre.

        La muta del Gabbiano sghignazzante segue questo schema, e questa specie assume il piumaggio adulto definitivo al terzo anno. Il Gabbiano di Franklin invece è un’eccezione fra i gabbiani, in quanto fa una muta completa due volte l’anno, sia in primavera che in autunno. Questa particolarità è dovuta al fatto che il Gabbiano di Franklin è un migratore a lungo raggio, le cui penne sono sottoposte a stress molto più intensi di quelli delle specie sedentarie o migratrici a corto raggio.

 Struttura e dimensioni

        Tutte e due le specie sono di dimensioni piccolo-medie, della taglia approssimativamente di un Gabbiano comune. In realtà il Gabbiano di Franklin è in media leggermente più piccolo del Gabbiano comune, mentre il Gabbiano sghignazzante è di poco più grande del Gabbiano comune, ma queste differenze sul campo si notano poco.

        Le differenze strutturali fra le due specie non sono marcatissime, ma rimangono uno dei migliori modi per differenziarle. La differenza fondamentale sta nella forma della testa e soprattutto del becco. In tutti in piumaggi e per tutte le età, questa diversità di struttura è uno dei migliori modi per separare le due specie. Il Gabbiano sghignazzante ha testa leggermente più massiccia, meno arrotondata, e più "squadrata" rispetto a quella del Gabbiano di Franklin. La forma del becco è ancora più importante: il Gabbiano sghignazzante ha becco più massiccio e più lungo, che sembra spesso leggermente curvarsi all’ingiù. Il becco del Gabbiano di Franklin è invece più corto, snello, e dritto. Per poter apprezzare questa differenza conta anche l’esperienza: in un grosso gruppo di Gabbiani sghignazzanti, per esempio, si troveranno sempre individui con becchi relativamente corti o snelli, ma per un osservatore esperto il becco di un vero Gabbiano di Franklin salta subito all’occhio.

        Esistono altre differenze strutturali che possono aiutarci nell’identificazione, ma sono meno ovvie e richiedono esperienza per essere apprezzate. Il Gabbiano di Franklin è un po’ più compatto del Gabbiano sghignazzante, con le zampe e le ali leggermente più corte. Queste differenze sono più ovvie in volo, quando le ali più corte ed arrotondate del Gabbiano di Franklin sono nettamente differenti da quelle affusolate ed appuntite, un po’ da falco o labbo, del Gabbiano sghignazzante. Questo comporta anche differenze nello stile di volo. In effetti, il volo del Gabbiano di Franklin è più leggero, più da sterna, di quello del Gabbiano sghignazzante. Attenzione, però: in autunno, durante la muta delle primarie, i Gabbiani sghignazzanti possono spesso avere le ali che sembrano più corte ed arrotondate, se le primarie esterne non sono ancora completamente cresciute, e possono avere uno stile di volo diverso dal solito.

 Piumaggi: primo inverno

        E’ molto improbabile che un Gabbiano sghignazzante o di Franklin arrivi in Europa in piumaggio ancora giovanile, perciò possiamo direttamente passare al piumaggio primo inverno.

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Gabbiano sghignazzante al primo inverno in volo: da notare soprattutto il disegno della coda con banda terminale nera che include le timoniere esterne, ed il disegno delle ali. New Jersey, USA, Nov 1994

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Gabbiano di Franklin al primo inverno in volo. Oltre al disegno caratteristico della testa, il sottoala con nero molto ridotto e limitato alla punta delle primarie lo distingue dai Gabbiani sghignazzanti che mostrano un’area scura nel sottoala molto più estesa. Maryland, USA, Nov 1999

        Le due specie sono superficialmente simili, con mantello e scapolari grigio scuro (tonalità simile ad uno Zafferano della sottospecie graellsii), copritrici e terziare slavate di marrone, primarie nerastre (ma nel Gabbiano di Franklin hanno spesso l’apice bianco se fresche), un disegno facciale scuro, becco nero e zampe scure.

        Ci sono però numerose differenze di piumaggio che rendono agevole l’identificazione. Il disegno facciale del Gabbiano di Franklin è caratteristico: un mezzo cappuccio nerastro, che si estende dalla cima del vertice alle copritrici auricolari, con la fronte e la gola bianca, e due evidenti "mezzelune" bianche sopra e sotto l’occhio. Nel Gabbiano sghignazzante al primo inverno, l’area scura dietro l’occhio è tipicamente meno estesa e poco definita. Inoltre, la nuca ed i fianchi del Gabbiano di Franklin sono bianchi, mentre nel Gabbiano sghignazzante queste parti sono slavate, grigiastre. Un’altra differenza importante è il disegno della coda, che si vede bene in volo. Il Gabbiano sghignazzante ha una banda terminale nera molto spessa, che comprende anche le timoniere esterne. Nel Gabbiano di Franklin questa banda è un po’ più stretta, meglio definita, e soprattutto non include le timoniere esterne. Guardando bene si può anche notare che il centro della coda del Gabbiano di Franklin è grigio chiaro, mentre nel Gabbiano sghignazzante è bianco. Infine, vi sono anche differenze nel disegno alare. Il sottoala del Gabbiano di Franklin è bianco con la punta delle primarie nere, mentre nello sghignazzante vi sono evidenti slavature scure sulle secondarie e sotto-copritrici alari. Visti da sopra, il Gabbiano di Franklin ha le primarie interne grigiastre, mentre nel Gabbiano sghignazzante queste sono nerastre come il resto delle primarie.

Gabbiano di Franklin

Gabbiano di Franklin al primo inverno imbrancato con Gabbiani sghignazzanti, stesso individuo della foto sopra. Il Gabbiano di Franklin mostra una struttura diversa con becco più esile ed il disegno caratteristico della testa. Notare le parti inferiori candide del Gabbiano di Franklin, mentre i Gabbiani sghignazzanti della stessa età (i due individui a destra del Gabbiano di Franklin) le hanno pesantemente slavate di grigio scuro. La grande maggioranza dei Gabbiani sghignazzanti adulti che lo circondano mostrano la testa bianca con slavatura scura dietro l’occhio tipica del piumaggio invernale di questa specie. Maryland, USA, Nov 1999


 Piumaggi: prima estate

        Come abbiamo visto, le due specie ottengono il piumaggio di prima estate con un processo diverso: il Gabbiano sghignazzante con una muta parziale, il Gabbiano di Franklin con una muta completa. Il Gabbiano sghignazzante cambia relativamente poco: le ali e la coda, che non ha mutato, sono più abrase, e quindi meno scure che nel piumaggio di primo inverno. Se intanto l’individuo ha perso alcune delle timoniere, ricresceranno bianche. Se si trattava delle timoniere esterne, allora il disegno della coda può diventare molto simile a quello di un Gabbiano di Franklin al primo inverno. Il vero problema viene da alcuni Gabbiani di Franklin: dopo la muta completa, alcuni individui alla prima estate assumono un piumaggio molto simile ad un Gabbiano sghignazzante adulto, con cappuccio nero quasi completo, e punte delle primarie nere senza apici o basi bianche. In questo caso è bene concentrarsi sulla struttura, che rimane quella tipica del Gabbiano di Franklin, e sul sottoala, che mostra molto meno nero sulle punte delle primarie che un Gabbiano sghignazzante adulto.

 Piumaggi: secondo anno

        Al secondo anno, tutte e due le specie hanno un piumaggio molto simile a quello adulto. Il Gabbiano sghignazzante ha però la nuca slavata di grigio e può ritenere delle tracce della banda scura sulla coda. Il Gabbiano di Franklin, invece, mostra una mezzaluna bianca sulle primarie molto meno estesa che negli adulti ed in questo può risultare un po’ più simile ad un Gabbiano sghignazzante adulto in piumaggio invernale. Il sottoala però è ben diverso, con il nero molto più ridotto che nel Gabbiano sghignazzante e le differenze strutturali rimangono un’ottima maniera per separare le due specie.

 Piumaggi: adulti

        Gli adulti in abito estivo di queste due specie sono molto facili da separare. Tutti e due hanno la testa scura, il becco rossastro, e il mantello grigio intermedio, ma le differenze sono molto ovvie, soprattutto nel disegno alare. Mentre il Gabbiano sghignazzante ha un ala grigio uniforme che contrasta poco con le punte nere delle primarie, nel Gabbiano di Franklin il nero sulle primarie è separato dal grigio da una grossa fascia bianca. Inoltre, l’apice delle primarie nel Gabbiano di Franklin è bianco, per cui in volo il nero sulle primarie appare come una piccola mezzaluna scura circondata di bianco. Le differenze sono evidenti anche nel sottoala, con un’estensione del nero sulle primarie molto maggiore nel Gabbiano sghignazzante. Negli individui posati, gli apici bianchi delle primarie del Gabbiano di Franklin sono molto evidenti, e molto diversi dalle primarie quasi uniformemente nere del Gabbiano sghignazzante. Inoltre, il Gabbiano di Franklin ha le zampe rossastre molto più brillanti di quelle nerastre del Gabbiano sghignazzante ed in piumaggio fresco mostra spesso delle tonalità rosa sulle parti inferiori.

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Gabbiano sghignazzante adulto in abito: il mantello scuro, le primarie quasi completamente nere, il becco rossastro e le zampe nerastre sono tipiche di questa specie in estate. Delaware, USA, May 1991

        In piumaggio invernale, le differenze nel disegno alare rimangono uguali e, per individui osservati in volo, l’identificazione rimane molto facile. Per quanto riguarda gli individui posati, esistono due aspetti che potrebbero trarci in inganno. Il Gabbiano sghignazzante completa la muta delle primarie in settembre-ottobre e le primarie nuove mostrano degli evidenti apici bianchi, poi persi con l’abrasione. Anche se non sono mai così evidenti come in un Gabbiano di Franklin, possono comunque trarre momentaneamente in inganno. Un altro problema riguarda il disegno della testa. A muta completata, queste due specie hanno un disegno della testa molto diverso: il Gabbiano di Franklin ha il caratteristico "mezzo cappuccio" descritto per gli individui al primo inverno, mentre il Gabbiano sghignazzante ha la testa bianca con una zona sfumata di grigio scuro dietro l’occhio. Alcuni individui di Gabbiano sghignazzante in muta (luglio-novembre), che stanno perdendo il cappuccio scuro, possono avere la faccia bianca ed il resto della testa scura e così risultare più simili ad un Gabbiano di Franklin. Un rapido sguardo alla struttura ed al disegno alare dovrebbero però bastare per fugare ogni dubbio.

 Specie simili

        Non esistono specie italiane davvero simili a questi due Gabbiani americani. L’unica possibile fonte di confusione potrebbe essere il Gabbiano corallino al secondo anno, che mostra un cappuccio nero (o mezzo cappuccio in inverno), becco rosso e un disegno delle primarie vagamente simile al Gabbiano di Franklin adulto. La differenza nel colore delle ali e del mantello (quasi candide nel Gabbiano corallino, grigio scuro come uno Zafferano graellsii nel Gabbiano di Franklin) dovrebbe bastare da sola per permettere la facile separazione di queste due specie.

 Conclusioni

        Queste due specie di gabbiani americani, anche se superficialmente simili, sono generalmente abbastanza facili da identificare. Le differenze strutturali sono molto importanti ed applicabili in tutti i piumaggi. Per gli immaturi al primo anno, le differenze principali sono nel disegno della testa, coda ed ali, mentre per gli immaturi al secondo anno le differenze nel disegno alare sono molto pronunciate. L’unico vero problema è quello che riguarda alcuni individui di Gabbiani di Franklin alla prima estate, che possono mostrare un piumaggio simile ad un adulto di Gabbiano sghignazzante.


PER APPROFONDIRE

L’identificazione di queste due specie è trattata bene nei testi standard di identificazione (Beaman & Madge, Collins, Sibley), ma per chi volesse avere delle informazioni più dettagliate consiglio:

  • Grant, PJ 1986: Gulls: A guide to identification. T&AD Poyser, UK. Questo libro rimane uno dei classici testi di identificazione ed è indispensabile per i gabbianofili. Nel 2003 dovrebbe uscire un nuovo libro su i gabbiani di Klaus Malling Olsen e Hans Larsson che dovrebbe diventare il nuovo standard sull’argomento.
  • Kaufman, K 1990: A Field Guide to Advanced Birding: Birding Challenges and How to Approach Them. Houghton Mifflin, USA. Questo eccellente libretto tratta in dettaglio 35 dei problemi di identificazione più difficili in Nord America, fra i quali quello dei Gabbiani di Franklin e sghignazzanti.
  • Vanderpoel, J. 1999: The Small Gulls of North America (video). Peregrine Video Productions. Questo video di tre ore è incredibilmente dettagliato e dedica una mezz’oretta a questi due gabbiani.

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