Quaderni di birdwatching | Anno IV - vol. 8 - ottobre 2002 |
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Marula Estate - foto di R. Garavaglia |
Tra gli ambienti presenti in Marula, questo è probabilmente il più ricco in assoluto. Purtroppo noi abbiamo potuto visitarlo solo in maniera molto marginale, per un motivo ben preciso: il pessimo carattere di alcuni dei suoi abitanti. Infatti, la palude è frequentata da una popolazione di quasi 200 Ippopotami, assieme ad un buon numero di Bufali, e tutti quanti possono rivelarsi affatto ben disposti nei confronti degli intrusi umani. Non bisogna mai dimenticare che Bufali e Ippopotami sono gli unici animali selvatici veramente pericolosi e, in tutta lAfrica, la maggior parte degli incidenti mortali (per luomo) coinvolge queste due specie. Proprio per questa ragione, siamo stati fortemente e più volte sconsigliati dalladdentrarci nel fitto del papireto; a questo saggio consiglio ci siamo attenuti, rinunciando però alla possibilità di esplorare le rive del lago e di osservare gli uccelli acquatici. Abbiamo in parte rimediato visitando il Santuario Ornitologico di Crescent Island, posto proprio di fronte a Marula, dove la vegetazione ripariale è stata quasi del tutto eliminata e si può accedere alla fascia di fango e piante galleggianti che borda le rive. Qui abbiamo potuto osservare il campionario completo degli acquatici, veramente di tutto: dal gigantesco Goliath Heron al piccolo Gambecchio frullino, passando per le due specie di cormorani e le molte di anatre, limicoli, aironi, rondini e poi ibis, cicogne e spatole. Il che lascia solo immaginare quale potrà essere la ricchezza dellambiente ripariale intatto di Marula, quando si potrà esplorare senza rischiare la pelle. Le nostre timide puntate verso larea paludosa ci hanno comunque permesso di vedere le specie più cospicue: Pellicano bianco e Pellicano rossiccio, Yellow-billed Stork, African Spoonbill, African Fish Eagle. Tra i passeriformi, a parte alcuni acrocefali Paleartici, Lesser Swamp Warbler, Little Rush Warbler, Golden-winged Sunbird e White-winged Widowbird. |
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Gli ambienti umidi di Marula lasciano gradualmente il posto ad una splendida foresta di Acacie della febbre Acacia xanthophloea che, protetta ormai da alcuni decenni, ha raggiunto un magnifico stato di sviluppo e maturità, con piante alte anche più di 20 metri. Dove non è diradato dal pascolo, operato degli erbivori selvatici e in parte anche dai bovini domestici, il sottobosco è fitto ed intricato fino ad essere quasi impenetrabile. L'habitat cui abbiamo dedicato gran parte del nostro tempo è stato quello della foresta di acacia e lelenco delle specie che abbiamo potuto osservare è impressionante. In effetti, la maggior parte dei nostri avvistamenti è stata fatta in questo ambiente; impossibile elencarli tutti.
Il fatto che la stagione delle piogge fosse già iniziata, ci ha permesso di contattare le varie specie di cuculi, che sono migratori intraafricani, legati alla stagione umida: oltre a Red-chested Cuckoo (instancabilmente impegnato a cantare "it will rain" e aveva pure ragione, maledizione a lui!) anche Black, African, Klaas e Diederik Cuckoo e White-browed Coucal. E questo per citare solo i più abbondanti e, ancora una volta, tralasciando i migratori paleartici. Per dare conto anche delle specie meno frequenti, abbiamo allegato la check-list completa del nostro soggiorno a Marula. La parte centrale di Marula è occupata dalle aree coltivate. Queste, pur costituendo unalterazione dellambiente naturale ad opera delluomo, riescono ad offrire un elemento di diversità ambientale e mantengono comunque una estensione limitata (circa 2.000 ettari) rispetto alla superficie totale della proprietà. Sostengono una buona comunità di uccelli che sa come approfittare dellabbondanza di cibo creata dallagricoltura. Non si può non citare il Red-billed Quelea, una specie invasiva considerata un vero e proprio flagello, un saccheggiatore dei raccolti. Tra i molti altri passeriformi: Rufous Sparrow, Baglafecht Waever, Spectacled Waever, Red-billed Firefinch, African Firefinch, Red-checked Cordon-bleu, Purple Grenadier, Crimson-rumped Waxbill, Pin-tailed Whydah, Yellow-rumped Seedeater, Yellow-fronted Canary, Brimstone Canary. E poi gli storni: Greater Blue-eared, Red-winged, Rüppels long-tailed, Wattled e il coloratissimo Superb Starling. La sera, nei campi aperti si formava un roost di decine tra Falchi di palude, Albanelle minori e Albanelle pallide e discreti stormi di Knob-billed Duck e Spur-winged Goose scendevano a cibarsi degli scarti lasciati sul campo. Ma lo spettacolo di cui non ci stancavamo mai era quello di un gruppo di oltre 100 individui di Grey Crowned Crane che stabilmente avevano preso residenza nel bel mezzo delle zone coltivate. In queste aree, si trova anche Jacksons Widowbird, una specie endemica di Kenya e Tanzania, dal piumaggio di per sé coreografico, ma il cui display nuziale è addirittura sorprendente. |
Le praterie aperte e asciutte, occupano una parte importante del territorio di Marula e costituiscono soprattutto zona di pascolo per il bestiame domestico e per gli ungulati selvatici. In queste aree, anche per i birdwatcher più monomaniaci, sono i mammiferi, più di ogni cosa, ad attirare lattenzione. Le Gazzelle di Thomson raggiungono densità difficilmente osservabili altrove e i loro branchi si confondono con quelli di Zebre e Impala. I mammiferi di Marula vengono censiti regolarmente, se possibile una volta al mese, e durante il nostro soggiorno sono state contate oltre 2.000 Zebre, 3.300 Gazelle di Thomsom, 2.700 Impala, più di 1.000 Bufali, 400 Facoceri, un migliaio di Eland e alcune centinaia di Waterbuck e Dik-dik di Kirk, con i meno frequenti Gazzella di Grant, Steinbuck, Reedbuck, Duiker e Bushbuck, per un totale di oltre 12.000 erbivori. Nellarea sono state riscontrate finora ben 48 specie di mammiferi, di cui 20 di Ungulati, 19 di Carnivori (compresi Leopardo, Ghepardo, Serval, due specie di Iena e tre di Sciacallo), 4 di Primati, più varie Manguste, la Genetta, lIstrice e senza contare i Pipistrelli.
Non mancano anche alcune scarpate rocciose, che oltre ad ospitare popolazioni di Procavia del Capo e a costituire il dormitorio notturno di nutriti gruppi di Babbuini, al birdwatcher offrono alcune specialità ricercate, come Schalows Wheatear e White-winged Cliff Chat. E per finire, non bisogna mai dimenticare di tenere un occhio rivolto al cielo. Non solo abbiamo avvistato 28 specie di rapaci (tra cui Brown Snake Eagle, Bateleur, African Goshawk, Mountain Buzzard, Augur Buzzard, le comuni e confidenti Tawny e Steppe Eagle, e le possenti Martial Eagle e African Crowned Eagle), ma non mancava mai lo spettacolo di rondini e rondoni, in una varietà inesauribile: Grey-rumped, Wire-tailed, Angola, Mosque, Red-rumped e Barn Swallow (questultima è la nostra Rondine comune), Black Roughwing, Plain Martin, Rock Martin che nidificavano sotto il tetto di casa e, tra i rondoni, Nyanza, Mottled, White-rumped, Horus e Little Swift. Nei giorni della nostra visita a Marula, poco dopo la metà di marzo del 2002, abbiamo incontrato un inizio anticipato della stagione delle piogge. Eravamo quasi del tutto nuovi al birdwatching in Africa orientale e quindi, da veri inesperti, non solo abbiamo "sprecato" molto tempo dedicandolo a specie comuni ma, ad esempio, non abbiamo fatto il minimo tentativo di dipanare il rompicapo delle numerosissime specie del genere Cisticola. Ciononostante, e senza quasi poter visitare le zone umide, abbiamo accumulato una check-list di 225 specie solo entro i confini della proprietà. Se ad esse avessimo potuto aggiungere gli acquatici, senza fatica avremmo raggiunto le 250. Inoltre, sappiamo con certezza di avere mancato, per i capricci del caso o per la nostra inesperienza, almeno 20 specie residenti e certamente presenti. Labbondanza di uccelli offerta da Marula ci ha stupiti ed entusiasmati: nonostante le nostre migliori intenzioni, alcune delle aree della proprietà non le abbiamo potute esplorare per il semplice fatto che non siamo mai riusciti a raggiungerle, perché i nostri trasferimenti venivano continuamente interrotti da avvistamenti interessanti e, arrivato il tramonto, non ci eravamo spostati per più di qualche km! Abbiamo la netta impressione che birdwatcher esperti, esplorando a fondo tutti i diversi ambienti, possano arrivare ad accumulare anche 300 specie. E questo in un solo periodo dellanno! |
Marula dista poco più di 100 km dalla capitale Nairobi e dal suo aeroporto ed è posizionata in maniera strategica rispetto ad alcuni dei più noti parchi e mete di birdwatching del Kenya: il famoso lago Nakuru, con il suo milione di Fenicotteri minori, è lontano solo una cinquantina di km; ancora più vicino è il lago Elmenteita, mentre i laghi Bogoria e Baringo sono almeno 200 km più a nord. A pochi km da Marula cè lingresso principale del Parco Nazionale di Hells Gate, con la sua colonia di Grifoni di Rüeppel e lAquila di Verroux, mentre spostandosi verso est, in un paio dore si entra nel parco Nazionale dei Monti Aberdares che, raggiungendo i 4.000 metri di quota, offre tutta una serie di ambienti diversificati a seconda dellaltitudine e unavifauna altrettanto diversificata. |
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