Uccello delle tempeste europeo Hydrobates pelagicus
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Si tratta del più comune degli uccelli delle tempeste che frequentano le acque del Paleartico Occidentale.
Nidifica nellAtlantico orientale, nel Mediterraneo e in maniera limitata in Islanda. Le colonie principali sono localizzate nellIrlanda sud occidentale, soprattutto nella contea di Kerry, dove nidificano circa 50.000 coppie, di cui quasi 25.000 nella sola colonia di Inishtearaght (Evans 1970). Altri siti di nidificazione sono presenti lungo la costa del Galles, delle Orcadi, delle Shetland, delle Isole di Scilly e delle Isole del Canale. Sono segnalate colonie anche lungo le coste della Bretagna. Nel Mediterraneo sono presenti siti di nidificazione in Sardegna, Sicilia (soprattutto isole circostanti), Baleari, costa Spagnola, Malta e probabilmente Tunisia.
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Uccello delle tempeste europeo, esemplare recuperato morente nel comune di Monte Argentario (GR) nel marzo 1999. Da notare il colore molto scuro, quasi nero, e la mancanza di bande chiare sulle copritrici - foto di M. Lausetti
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Uccello delle tempeste europeo, dettaglio del groppone - foto di M. Lausetti
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Uccello delle tempeste europeo, dettaglio della parte inferiore dell'ala in cui è visibile la banda chiara formata dalle grandi copritrici - foto di M. Lausetti
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Uccello delle tempeste europeo, costa di Alghero (SS) - foto di M. Sanna
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Le popolazioni dellAtlantico sono migratrici transequatoriali che iniziano a spostarsi verso sud verso fine agosto - inizio settembre, quindi tra novembre e dicembre transitano nelle acque antistanti le coste occidentali dellAfrica per poi spostarsi verso sud fino ai mari della Namibia e del Sud Africa. Tornano ai siti di nidificazione verso aprile e maggio.
Le popolazioni del Mediterraneo sono poco conosciute dal punto di vista degli spostamenti. Probabilmente compiono solo una dispersione post riproduttiva allinterno del bacino del Mediterraneo, raggiungendo anche le coste più orientali. Ad ogni modo le scarse segnalazioni invernali in questo mare potrebbero suggerire un parziale spostamento verso lAtlantico.
Osservato in mare appare molto piccolo, con un apertura alare compresa tra i 35 e i 39 cm è uno dei procellariformi più piccoli del mondo. Più piccolo e più scuro di tutte le altre specie trattate, ha un aspetto decisamente compatto, con coda squadrata, ali piuttosto corte e arrotondate prive di un evidente angolo carpale. Le zampe sono corte e non si proiettano oltre il margine posteriore della coda.
Il piumaggio appare uniformemente nero, anche se in realtà è marrone scuro, color caffé, che contrasta in modo evidente con il groppone bianco, il quale presenta, al pari della coda, una forma squadrata, estendendosi solo limitatamente sui fianchi. La parte superiore dellala è di colore uniforme con, al limite, una leggerissima marginatura delle copritrici delle secondarie, visibile solo a brevissima distanza e presente soprattutto in esemplari giovani con piumaggio molto fresco. Appare invece decisamente evidente una banda grigio argentea, che può sembrare bianca, che corre lungo tutte le copritrici della parte inferiore dellala. Questo è un carattere diagnostico piuttosto sicuro, essendo assolutamente assente in tutte le altre specie del Paleartico Occidentale.
Il volo è rapido e sfarfallante, simile a quello di un pipistrello o di una rondine, condotto in modo attivo con continui battiti dala, solo occasionalmente interrotto da brevi scivolate. Le traiettorie sono generalmente abbastanza rettilinee, solo in presenza di vento molto forte il volo diviene più irregolare ed incerto, con improvvisi spostamenti laterali ed evidenti frenate, causate dagli effetti del vento su un animale di così ridotte dimensioni. Durante lalimentazione si sposta a pelo dacqua, tenendo le ali sollevate di circa 45º e sfiorando la superficie con le zampe. Non di rado segue navi ed imbarcazioni alla ricerca di cibo.
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