Per compiere le osservazioni al Lago di Viverone è praticamente indispensabile luso di un buon cannocchiale montato su treppiede, in quanto la distanza dalla riva dei gruppi di uccelli acquatici che stazionano a centrolago è a volte notevole; inoltre, occorre ricordare che in periodo invernale le osservazioni ornitologiche possono essere fortemente condizionate dalla presenza di banchi di nebbia anche molto fitta.
Per unescursione invernale finalizzata alla scoperta della fauna del lago si consiglia di dedicare unintera giornata al birdwatching dalle rive, compiendo il periplo del lago iniziando dal molo principale di Viverone, lungo la sponda nord. Da qui, al fine di sfruttare al meglio le condizioni di luce, ci si muoverà in auto verso la riva est per poi giungere alla frazione Masseria, posta lungo la sponda meridionale del lago. Quindi ci si trasferirà sulla riva occidentale, per poi concludere le proprie osservazioni al lido di Anzasco, nellangolo posto a nord est del perimetro lacustre.
[1] Il molo di Viverone e Bar Cabana Lido
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Al termine della ripida discesa cubettata che porta in riva al lago si svolta a destra e si percorre il viale sino al fondo, ove vi è un ampio piazzale che svolge la funzione di parcheggio.
Lungo il tratto di sponda della riva nord ovest, in direzione di Anzasco, è molto facile vedere i Tuffetti e qualche Canapiglia; a volte il Martin pescatore transita basso sullacqua con il suo veloce volo, mentre sulle boe gialle di segnalazione poste a pochi metri dalla riva può accadere di vedere alcune Gavine posate. Conviene, inoltre, porre attenzione a ciò che si muove tra le canne lungo la sponda poiché il Tarabuso può fare la sua comparsa. Tutto questo tratto di costa è di difficile accesso e il molo rappresenta l'unico posto da cui, con l'ausilio di cannocchiali, sia possibile esplorare questa zona.
Dal molo di Viverone si ritorna brevemente sui propri passi, ma anziché ripercorrere la ripida salita, si prosegue diritto costeggiando il lungolago alberato, ove è utile fare una sosta: tale zona è sovente frequentata da Svassi piccoli o collorosso. Sempre costeggiando il lago si seguono le indicazioni per le frazioni Comuna e Masseria, e giunti nella prima di queste, in prossimità di un impianto di minigolf (che avrete alla vostra destra), si può parcheggiare la propria auto allinizio del piazzale delladiacente bar Cabana Lido.
Dalla riva del lago vicina a questo esercizio pubblico (tra laltro chiuso in inverno) si ha unottima visuale per compiere le osservazioni.
Proseguendo il periplo del lago, allinizio della frazione Masseria, si giunge in corrispondenza di un vasto piazzale sterrato posto sulla sinistra, poco prima dellingresso dellAlbergo del Lago. Parcheggiate su questo largo spiazzo, e percorrete a piedi la stradina che diparte da di fronte lingresso del piazzale.
Giungerete così al molo della Masseria, da cui si gode unottima vista del bacino lacustre, grazie al fatto di essere in posizione elevata, con il sole alle spalle. Questa porzione di lago prospicente al porticciolo è sovente frequentata dai Quattrocchi, dagli Svassi piccoli e da quasi tutte le anatre tuffatrici, inoltre da questo punto si può facilmente osservare il centrolago, con la speranza di scorgere magari qualche esemplare di Strolaga.
Tornati al piazzale ci si sposta con lautovettura verso la cosidetta Punta di Cuni. Per giungere in tale località si prosegue lungo la strada che costeggia il lago, la quale compie successivamente una curva sulla sinistra in corrispondenza di una breve salita. Più avanti la strada diviene sterrata e vedrete alla vostra destra lingresso del Camping Haway. Si prosegue ancora in salita costeggiando il campeggio e successivamente una villetta adiacente, sin quando si incontra, sempre sulla destra, una recinzione molto elegante e curata di una casa (segnalata da un cartello "Le Robinie") posta in basso in riva al lago.
E conveniente parcheggiare di fianco a tale recinzione in quanto è vivamente sconsigliato proseguire oltre con lautomobile.
Infatti, dopo poche decine di metri il tratturo si divide in una biforcazione (di cui bisogna seguire il tratto sulla destra) e scende ripido e sconnesso nel bosco in riva al bacino lacustre, e personalmente ho già assistito a rotture di coppe dellolio e relativo traino con trattori di auto di spericolati (e poco informati) autisti.
La Punta di Cuni è un piccolo "promontorio" alla cui sinistra si trova una piccola ansa, conosciuta dai birder locali come "la Baia delle Pesciaiole".
Questa piccola e tranquilla area lacustre è, infatti, sovente frequentata in inverno da questanatra nordica, e proprio in questa porzione di lago erano presenti le quindici Pesciaiole che hanno svernato a Viverone nellinverno 2001-02.
Da Punta di Cuni ci si può incamminare verso destra costeggiando la riva, per giungere dopo poche decine di metri presso un piccolo pontile, che costituisce un ottimo punto di osservazione. Si può chiedere ai proprietari che abitano le casette vicine lautorizzazione a salire sul molo, permesso che personalmente non mi è mai stato negato.
Tornati alla Punta si può in alternativa percorrere per alcune centinaia di metri il sentiero che costeggia la vicina palude, posta alle spalle della "Baia delle Pesciaiole", ponendo così attenzione alle specie che frequentano il canneto.
Una volta giunti nei pressi di alcune cascine, si ritorna sui propri passi e risalendo la sterrata che ci ha condotto al lago si fa ritorno alle auto.
Da qui si torna in frazione Masseria e circa 150 metri prima del piazzale ove avevamo precedentemente parcheggiato, imbocchiamo la strada che si diparte dalla destra, in salita.
Questa strada scavalca la collina che cinge il lago sul lato sud e conduce nei pressi della palude di cui sopra. Ove termina lasfalto, la zona è buona per la presenza di vari Passeriformi svernanti e negli ultimi due inverni trascorsi era presente un esemplare di Averla maggiore.
Si segue sempre la sterrata, e quando dopo varie curve questa ne incrocia unaltra, si segue la propria destra. Superata una cascina posta a sinistra, dopo poche centinaia di metri si vedrà verso il lato del lago una recinzione che è quella di unidrovora. Ci si troverà così esattamente di fronte alla Punta di Cuni, in un punto molto elevato rispetto al livello del lago, con in basso in ottima vista la Baia delle Pesciaiole. Rimanendo sulla strada sterrata, pur con la recinzione davanti agli obiettivi, il sito è buono per compiere le osservazioni, avendo unampia porzione di lago in ottima vista, specie nel tardo pomeriggio, con il sole alle spalle.
Proseguendo, la strada si scosta dal lago e conduce dopo circa 3 Km. al paese di Azeglio. Giunti a un incrocio posto a metà di una salita, si svolta a destra verso Piverone e dopo 2,5 Km. si incontra la Strada Statale 228 e seguendo le indicazioni per il lago si svolta a destra.
Si giunge così allultima località del tour intorno al Lago di Viverone: il Lido di Anzasco, una frazione del Comune di Piverone.
Poche centinaia di metri prima di giungere in tale sito, in prossimità di una curva pericolosa sulla sinistra, segnalata da cartelli stradali a bande trasversali bianche e nere, si diparte dal lato destro della Statale una stradina in leggera discesa. Percorrendola si giunge dopo poche decine di metri allingresso del Camping "Plein Soleil". Si può entrare senza problemi allinterno del vasto cortile, e una volta parcheggiata lauto, posizionarsi con i propri strumenti ottici lungo la riva del lago. In inverno, allimbrunire, ponendo molta attenzione nellosservare lungo la modesta fascia a canneto posta a sinistra del punto di osservazione, vi sono buone possibilità di riuscire ad osservare uno o due Tarabusi che si inerpicano sulle canne.
Essendo normalmente tale hot spot lultimo in ordine di tempo che si effettua nel fare birdwatching lungo le rive del Lago di Viverone, il bar del campeggio è ormai assurto a luogo di ritrovo "crepuscolare" dei birder locali, che al termine della giornata tracciano il sunto, con relativi commenti, delle osservazioni compiute. Tutto ciò davanti a una tazza di fumante, ottima e squisita cioccolata, che chi scrive vivamente consiglia agli amici lettori di ordinare al personale del bar.
Avendo comunque ancora tempo da dedicare alle osservazioni, si può concludere il periplo del lago posizionandosi sul molo galleggiante del lido di Anzasco, raggiungibile proseguendo ancora per poche centinaia di metri la Statale 228.
Tale pontile è in teoria un buon posto per piazzare i propri cannocchiali, ma presenta linconveniente di essere alquanto "ballerino" quando è percorso da un notevole numero di persone, fatto che nelle giornate festive accade normalmente.
Oltre che in inverno al Lago di Viverone si possono fare interessanti osservazioni pure in periodo di passo primaverile o autunnale.
Nella prima metà del mese di aprile si assiste ogni anno a un cospicuo passo di Mestoloni: il 14 aprile 1988 erano presenti, ad esempio, ben 242 esemplari di questa anatra di superficie; pure lo Svasso piccolo in questo periodo frequenta il lago in buon numero e può accadere di osservare dei gruppi formati anche da 20- 30 individui in migrazione.
Con larrivo della bella stagione il lago viene letteralmente preso dassalto da numerosi motonauti, patiti dello sci dacqua e bagnanti, che lo trasformano quasi in un gigantesco parco divertimenti.
In piena estate diventa allora "imbarazzante", per chi pratica il birdwatching, piazzare treppiedi e cannocchiali sulle rive, con il rischio di essere scambiati per persone interessate per lo più alle bagnanti in bikini che al conteggio delle coppie di Svassi nidificanti
Meglio dunque attendere il mese di ottobre, quando le prime brume autunnali porteranno sulle nuovamente calme acque del lago gli stormi delle anatre giunte a svernare, magari in compagnia di qualche Strolaga o altra rarità.