IDENTIFICAZIONE DEI LIMICOLI, per i birdwatchers alle prime armi, può spesso apparire troppo complessa. Con un minimo di sforzo invece ci si può presto rendere conto che questi affascinanti uccelli sono invece unottima palestra per misurare i nostri progressi, e può bastare qualche ora dosservazione per cominciare a rendersi conto che le cose sono magari molto più semplici di quanto non appaiono. In effetti, non ci vuole molto per separare i pivieri dalle Tringa, e questi dai più piccoli Calidris. Questultimo genere è fra i più complessi, ma anche in questo caso si possono facilmente separare i vari piovanelli dai più piccoli gambecchi (detti Stints in inglese). Questo articolo tratta lidentificazione dei soli due gambecchi che appaiono regolarmente in Italia, il Gambecchio Calidris minuta, e il Gambecchio nano Calidris temminckii.
Nessuna delle due specie nidifica in Italia, ma entrambe sono regolari durante il passo ed in minor misura in inverno. Il Gambecchio è di gran lunga la più comune fra le due specie. Durante i passi primaverili (aprile-maggio) ed autunnali (luglio-ottobre) gruppi anche di centinaia di individui possono essere avvistati nelle zone umide, soprattutto quelle costiere. I loro habitat preferiti sono i bordi fangosi di saline, foci, stagni retrodunali e lagune, ma nelle zone interne si possono spesso trovare ai bordi di vasche e risaie, o sui sabbioni e ghiaioni dei grandi fiumi. Il Gambecchio è presente in Italia con un discreto contingente svernante, di diverse migliaia di individui, concentrati nelle aree costiere del Delta del Po, Toscana, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il Gambecchio nano è invece parecchio più difficile da osservare in Italia. Durante i passi (periodi simili a quelli del Gambecchio [vedi articolo sulla fenologia]) è presente solo in piccoli numeri (anche perché, al contrario del Gambecchio, non è particolarmente gregario e non forma quasi mai gruppi superiori a pochi individui), mentre come svernante è regolare ma molto raro, con al massimo poche decine di individui (ma forse di meno), in Sicilia, Sardegna e Toscana. Frequenta ambienti leggermente diversi da quelli del Gambecchio, essendo molto più legato ad ambienti di acqua dolce, quali i bordi erbosi di vasche ed acquitrini. Dinverno, almeno in Italia, ha una distribuzione più costiera e il suo habitat è più simile a quello del Gambecchio, anche se comunque tende ad evitare le distese aperte di fango.
Le due specie sono facilmente separabili grazie a differenze di struttura, piumaggio, e colore delle zampe. Sebbene il piumaggio cambi a seconda delle stagioni, alcune caratteristiche sono costanti, come daltronde la struttura ed il colore delle zampe.
Struttura e comportamento
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Alcune delle differenze più ovvie fra le due specie sono quelle strutturali. Se a prima vista le due specie sono abbastanza simili (piccole, con zampe e becco relativamente corti) una differenza spicca presto allocchio. In effetti, la coda del Gambecchio nano è molto più lunga, rispetto alle ali, che non nel Gambecchio. Questo fa sì che la coda del Gambecchio nano sporga sempre nettamente oltre le primarie chiuse, mentre nel Gambecchio sono le primarie che si protendono leggermente oltre la coda. Anche se si tratta di una questione di millimetri, la differenza è molto ovvia sul campo: il Gambecchio nano, infatti, appare molto "allungato", un po come un Piro-piro piccolo in miniatura. Queste differenze sono accentuate dal modo di muoversi del Gambecchio nano, molto misurato, furtivo, spesso nascosto nella vegetazione, mentre i Gambecchi sono molto più attivi, spesso correndo quasi come dei Piovanelli tridattili.
Il colore delle zampe poi è sempre diagnostico: nero nel Gambecchio, giallo nel Gambecchio nano. Attenzione però: dato che queste specie passano la maggior parte del loro tempo a spasso nel fango, è facile che abbiano le zampe sporche e spesso il giallo del Gambecchio nano è nascosto dallo sporco. Non bisogna quindi mai fare affidamento su una sola caratteristica.