Quaderni di birdwatching | Anno V - vol. 9 - aprile 2003 |
testo e immagini di Daniele Occhiato |
UESTO È LARGOMENTO PIÙ SPINOSO e dibattuto nellambiente del digiscoping, almeno nella sua branca più specialistica, il digibirding (specialmente se si fotografano specie rare o accidentali). Per i puristi, le immagini ottenute non devono essere manipolate in alcun modo; secondo altri, un modesto ritocco per migliorarne la qualità è più che accettabile o addirittura essenziale, purché non si modifichino colori e struttura degli uccelli e lambiente circostante. Personalmente, fin dallinizio ho optato per la seconda corrente di pensiero, pur conservando sempre intatto il file originale di ogni immagine scattata. Esistono moltissimi programmi di fotoritocco in commercio, molti dei quali poco costosi e facili da usare, altri più costosi e professionali. Di solito, insieme alla fotocamera ed al suo programma di gestione delle immagini, viene fornito anche un programma base di fotoritocco dotato delle funzioni essenziali e piuttosto semplice da usare. Tuttavia, per poter eseguire un vero e proprio fotoritocco, bisogna dotarsi di un buon programma, il migliore dei quali è senza dubbio Adobe Photoshop, ormai arrivato alla versione 7.0. Non è mia intenzione, in questo capitolo, descrivere tutte le funzioni ed insegnare tutti i trucchi utili per il fotoritocco, poiché per fare ciò non basterebbero le pagine di un libro intero; mi limiterò ad elencare le funzioni principali che a mio parere sono utili per migliorare la qualità finale delle immagini. Poiché io utilizzo soltanto Adobe Photoshop come programma di fotoritocco, descriverò le funzioni presenti in questo programma con il loro nome; queste stesse funzioni possono essere presenti in molti altri programmi, ma il loro nome e la loro posizione non sono a me noti. Anzitutto, però, vorrei tornare un attimo indietro allo scorso numero di QB, al paragrafo sul formato immagine: alla fine del paragrafo, infatti, ho affermato che è meglio convertire il formato JPEG in quello TIFF una volta scaricate le immagini sul computer. Perché tutto ciò? Il motivo sta nella natura stessa dei formati immagine descritti: infatti, mentre il formato TIFF non è comprimibile (tranne che in una infinitesima parte), quello JPEG lo è in vari gradi, con progressiva perdita di qualità. Il problema, col formato JPEG, nasce proprio quando vogliamo ritoccare queste immagini con un programma di fotoritocco; infatti, ogni volta che apriamo unimmagine, la ritocchiamo e poi la salviamo sempre come JPEG, determiniamo unulteriore compressione dei dati digitali con conseguente ulteriore perdita di qualità immagine. Tutto questo non avviene, invece, col formato TIFF, col quale, quindi, possiamo aprire, ritoccare e salvare unimmagine quante volte vogliamo senza alcuna perdita di qualità. Per ovviare allinconveniente dellaumento delle dimensioni di un file TIFF rispetto ad uno JPEG, quando siamo sicuri di aver terminato il fotoritocco, basterà convertire nuovamente limmagine in JPEG e così miracolosamente il "peso" dellimmagine scenderà di parecchio. Il mio consiglio, tuttavia, è di conservare sempre limmagine TIFF modificata (oltre all'originale in JPEG) e conservarla per eventuali future modifiche. Vediamo ora quali sono le funzioni più utili per il fotoritocco.
Molto spesso, nel digiscoping, il soggetto da noi fotografato è troppo piccolo oppure è spostato troppo da un lato dellimmagine, o più semplicemente vi sono elementi di disturbo ai lati di un'immagine che vorremmo eliminare. Per ovviare a questi inconvenienti possiamo utilizzare diverse funzioni (chiamate con nomi differenti a seconda del programma da noi utilizzato), le più utili delle quali sono la "Taglierina" e il comando "Seleziona immagine poligonale". Mentre nel primo caso una volta selezionata la parte che ci interessa basta premere invio e si ottiene la nuova immagine, nel secondo caso bisogna selezionare, copiare limmagine, aprirne una nuova ed infine incollare limmagine; è quindi un procedimento più lungo ma con lo stesso risultato finale. Il vantaggio di ritagliare unimmagine è che così ne otteniamo unaltra con soggetto più grande ma dalle dimensioni inferiori in termini di bytes, cosa molto utile in un secondo tempo se vogliamo utilizzarla per la web.
Questi comandi sono essenziali per migliorare la luce ed i colori dellimmagine, rendendo unimmagine spenta e opaca in unaltra dai colori vivi e ben contrastati. Infatti, quasi sempre le immagini che otteniamo col digiscoping sono piuttosto opache, come se ci fosse una specie di alone sopra limmagine stessa; è proprio questo alone che le rende così poco attraenti e che ci fanno pensare che il digiscoping non sia poi questo granché.
Esistono vari comandi per selezionare il soggetto o una parte di esso; il migliore, a mio parere, è lo "Strumento penna", perché permette un buon controllo di quello che stiamo selezionando. Buoni sono anche il "Lazo poligonale" e il "Lazo magnetico", anche se un po meno precisi rispetto allo Strumento penna. Ottima da usare, anche se più complicata, è la "Bacchetta magica", utile per selezionare un soggetto ben contrastato da uno sfondo relativamente uniforme. E la funzione che io utilizzo per selezionare un uccello in volo o posato contro un cielo blu, o uno posato con sfondo verde uniforme, ecc.. Questi sono tutti comandi per selezionare soggetti dalla forma irregolare, come sono appunto gli uccelli; la selezione di poligoni regolari (quadrati, rettangoli, cerchi, ellissi) non è utile ai nostri scopi, tranne che per il ritaglio dellimmagine (vedi paragrafo "Ritaglio dellimmagine").
Funzione-filtro utilissima (a mio parere fra le funzioni essenziali ed irrinunciabili per il fotoritocco delle immagini da digiscoping) per aumentare la nitidezza delle immagini che appaiono lievemente sfocate. E una funzione enormemente più precisa delle simili funzioni "Contrasto" e "Aumenta contrasto", poiché può essere regolata a nostro piacimento. Anche in questo caso per ottenere i migliori risltati bisognerà fare numerose prove. Se, tuttavia, applichiamo questo filtro a tutta limmagine, questa potrebbe in alcuni casi avere un aspetto lievemente granuloso; è meglio applicare questo filtro solo al soggetto, ad esempio un uccello, selezionandolo con uno dei tanti comandi di selezione descritti in precedenza. Infine, i migliori risultati si hanno quando applichiamo la maschera di contrasto al solo Canale del Verde (nelle immagini in RGB Rosso Verde Blu), mentre non va mai applicata a quello del Blu.
Strumento fra i più utili in assoluto per il fotoritocco, permette, come dice il nome stesso, di clonare un pezzettino di immagine (di grandezza da noi scelta) e di posizionarlo in un altro punto dellimmagine (timbro). Con questo semplice sistema possiamo eliminare tracce di polvere, graffi, elementi di disturbo nellimmagine ecc , ma possiamo anche correggere difetti di piumaggio (senza mai falsificare limmagine, ricordiamocelo!!), oppure annullare zone di piumaggio troppo sovraesposte. Nellesempio in basso possiamo vedere come con lo strumento "Timbro clone" ho potuto "guarire" questo Codirosso spazzacamino, senza per questo averlo fatto diventare unaltra specie |
immagine originale | immagine modificata |
È una novità della versione 7.0 di Photoshop, ed è sicuramente una delle funzioni più innovative ed utili per il fotoritocco. In linea di massima funziona come il "Timbro Clone", ma mentre quest'ultimo copia pedissequamente quello che abbiamo selezionato (costringendoci, quindi, a copiare parti simili a quelle dove poi la incolleremo), col "Pennello correttivo", una volta che abbiamo posizionato la parte copiata nel punto da noi scelto, questa assume automaticamente la stessa tonalità dei pixels circostanti!! In questo modo è facilissimo eliminare tracce di polvere, graffi, elementi di disturbo, ecc.., ad esempio, dal cielo, semplicemente copiando un punto qualsiasi di cielo, anche di un altro colore o tonalità, e posizionandolo nel punto da noi scelto: la parte copiata assumerà la stessa tonalità e colore delle zone circostanti, con un risultato semplicemente perfetto, facendo così risparmiare moltissimo tempo.
È il più classico strumento per disegnare. Nel nostro caso è utile solo per operare piccolissime operazioni di restauro o di ritocco. Io lo uso principalmente per creare il riflesso del sole negli occhi quando non è presente.
Sono strumenti utili per scurire o schiarire una porzione d immagine dalle dimensioni da noi scelte. Sono funzioni utili, ad esempio, per schiarire una porzione del corpo di un uccello troppo allombra o una zona di terreno anchessa allombra, o per scurire una parte troppo chiara, o anche per creare un effetto ombra per esempio lungo il ventre, la schiena o sotto la gola di un uccello quando limmagine è un po piatta, ecc
Strumento utile, se usato per piccole porzioni dimmagine, per "ammorbidire" piccoli particolari troppo contrastati e sgranati. Molto utile se usato dopo la Maschera di contrasto.
Questi comandi sono utilissimi per operare piccole variazioni di colore sia nel soggetto che in ampie porzioni dellimmagine (ad es. il cielo). Molto utili anche per aumentare la saturazione dei colori di base (rossi, verdi e gialli) in modo tale da rendere limmagine più contrastata, dai colori più brillanti. Sono semplici nelluso ma richiedono diverse prove per imparare ad usarli al meglio e sfruttarne le ampie possibilità. Funzionano al meglio se usati insieme ai comandi di selezione, cioè dopo aver selezionato la parte dellimmagine che ci interessa modificare (altrimenti viene modificata lintera immagine).
Veniamo infine, passo per passo, a descrivere una tipica operazione di fotoritocco, dallinizio (cioè dal file originale appena scaricato sul computer) alla fine (immagine corretta). E il metodo normalmente da me seguito per migliorare la qualità delle immagini. Come esempio, consideriamo unimmagine di Falco cuculo femmina alla prima estate (maggio). Limmagine A è il file originale nel formato JPEG. La prima cosa da fare, come già spiegato in precedenza, è convertire il formato JPEG in quello TIFF quando procediamo ad operazioni di fotoritocco.
Nellimmagine B ho usato lo strumento "Taglierina" per inquadrare meglio il soggetto eliminando parte dellimmagine che non mi interessava (in questo modo, fra laltro, il file è meno "pesante").
Successivamente (immagine C), usando lo strumento "Timbro clone" o, meglio, il "Pennello correttivo", ho eliminato il filo dellalta tensione in alto perché è un elemento di disturbo dellimmagine.
A questo punto (immagine D) utilizzo le funzioni "Curve" e "Livelli" per correggere lesposizione dellimmagine, in modo tale da farle perdere quellaspetto spento ed opaco tipico delle immagini da digiscoping.
Poiché, tuttavia, la mascherina nera della faccia è divenuta un po troppo scura, con lo strumento "Scherma" schiarisco un po la zona (immagine E, particolare).
Il passo successivo è di creare il riflesso del sole sullocchio con lo "Strumento penna" (immagine F, particolare).
A questo punto, con lo strumento "Bacchetta magica" ho selezionato il Falco cuculo ed il filo su cui è posato e quindi ho usato il filtro "Maschera di contrasto" (ma solo sul canale del verde) per aumentare la nitidezza dellimmagine selezionata. Tuttavia, poiché aumentando il contrasto nel solo canale verde limmagine tenderà ad assumere una lieve dominante verdastra, dovrò eliminarla con il comando "Tonalità Saturazione" (seleziono il canale verde nella finestra che appare e tolgo tutta la saturazione) (immagine G).
Per rendere il becco più naturale (ora appare un po troppo contrastato, quasi sgranato) utilizzo lo "Strumento sfoca" per ammorbidirlo e renderlo più naturale (immagine H, particolare).
A questo punto col comando "Inverti" applico la selezione a tutto quello che prima era deselezionato e con i comandi "Tonalità Saturazione" e "Sostituisci colore" modifico il colore e la tonalità del cielo, rendendolo più vivo e contrastato; subito dopo elimino la selezione e, sempre il comando "Tonalità - Saturazione" aumento la saturazione dei rossi e dei gialli separatamente in modo tale da avere unimmagine dai colori più vivi e brillanti, alcontrario di quelli spenti e opachi del file originale (immagine I).
A questo punto salvo il lavoro ed ho finito. Come si può benissimo notare, limmagine finale è notevolmente migliorata e non è stata apportata alcuna modifica ai colori, al piumaggio o alla struttura delluccello fotografato. A questo punto, se vogliamo utilizzare per la web la nostra immagine, conviene utilizzare il comando "Salva per la Web" che ci permette di avere ottimi files, in JPEG, dalle piccole dimensioni ma senza apparente perdita di qualità, tali da poter essere anche inviati tramite posta elettronica. |
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