Quaderni di birdwatching | Anno V - vol. 9 - aprile 2003 |
di Igor Festari |
URANTE L'INVERNO 2002-2003, un Falaropo beccolargo (Phalaropus fulicarius) ha svernato in loc. Pully, sul Lago di Ginevra (Svizzera). La presenza di questo raro animale non è passata inosservata ai birdwatchers italiani, avendo attirato, infatti, una considerevole folla di appassionati cisalpini, ampiamente ripagati del lungo viaggio dalla straordinaria intraprendenza dellesemplare (che si lasciava avvicinare e fotografare a pochi passi di distanza).
Le due specie sono accomunate da un areale riproduttivo circum-artico boreale (con lunica eccezione della penisola scandinava, dalla quale il Falaropo beccolargo è assente). Anche la loro distribuzione invernale era considerata, fino a pochi decenni orsono, grossolanamente sovrapponibile; i dati che oggi disponiamo, al contrario, dimostrano che i due limicoli possiedono aree di svernamento largamente divergenti.
Nel Paleartico occidentale, anche la strategia migratoria differisce chiaramente tra le due specie. In effetti, il Falaropo beccolargo si comporta essenzialmente come un uccello pelagico, attraversando lAtlantico da nord a sud, avvicinandosi poco alla costa (da qui lo status di raro accidentale nellentroterra) e penetrando irregolarmente nel mar Mediterraneo, come dimostrano meno di 40 segnalazioni italiane in un secolo e mezzo. Il Falaropo beccosottile, al contrario, percorre il tragitto dal nord alle coste arabe attraversando in volo tutto il continente e risultando in tal modo raro ma regolare in quasi tutti i paesi europei (in special modo nel bacino mediterraneo centro-orientale, compresa lItalia con in media 2-3 osservazioni allanno, quasi tutte riferibili ad esemplari giovani). In Italia entrambe le specie sono assolutamente accidentali durante la stagione fredda; ciò significa una scarsissima esperienza diretta dei birdwatcher italiani nei confronti dellabito invernale di questi limicoli. Per di più, il problema di riconoscere i falaropi dinverno è sempre stato trascurato dalle guide allidentificazione, che preferiscono illustrare individui immaturi (in muta, cioè, tra la livrea giovanile e quella invernale).
Per ciò che concerne la muta dal piumaggio estivo a quello invernale c'è poi da tenere conto che nel Falaropo beccolargo una buona percentuale di adulti completa la muta prima della migrazione (agosto - metà settembre), mentre i restanti adulti (maschi non nidificanti) ed i giovani migrano con un piumaggio misto (in parte colorato, in parte invernale), per poi completare la muta nelle zone di svernamento; il Falaropo beccosottile, al contrario, non completa mai la muta a nord del Tropico del Cancro, mantenendo un piumaggio intermedio fino alle zone di svernamento. Ciò significa che, salvo rarissime eccezioni, tutti i falaropi osservati in Europa in perfetto abito invernale non possono che essere beccolargo. Per ulteriori caratteri identificativi consultate questo articolo su questo stesso numero di Quaderni di birdwatching. |
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