Quaderni di birdwatching Anno V - vol. 9 - aprile 2003

Note dal campo
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        APPROFITTANDO DELLA GIORNATA DI FESTA, il 1° maggio 2002, mi porto all'alba in area dolomitica ad osservare le parate riproduttive dei Galli forcelli. La loro attività non è ancora al culmine, non assisto, infatti, a scontri e inseguimenti, ma riesco comunque ad osservare 5 galli. Terminata l'attività dell'arena, stanco ma soddisfatto, inizio a rientrare verso casa inconsapevole della sorpresa che mi attende.

        Fatti pochi chilometri, mi prende, infatti, un mezzo colpo: da bordo strada, semicoperta da un mucchio di neve, si erge la testa di un maschio di Gallo cedrone. Sceso dall'auto, non faccio in tempo ad estrarre la macchina fotografica che il gallo inizia a cantare davanti a me. Con la testa mossa ritmicamente, la barba eretta, la caruncola rossa rigonfia e la coda aperta a ventaglio è veramente splendido e impressionante.

        Trascorrerò le due ore successive in sua compagnia, scattando immagini, nei brevi momenti di calma e cercando di tenerlo a distanza nei momenti di maggiore aggressività. Alla fine, un pò malconcio per le beccate, una delle quali mi ha bucato il pile e dolorante per i colpi d'ala ricevuti, lo abbandono ripromettendomi di tornare il giorno successivo.

        La mattina dopo sono di nuovo in zona, ma del gallo non c'è alcuna traccia; sul bordo strada sono rimaste solo tre timoniere. Purtroppo, come quasi sempre succede, il sogno è finito e anche questo splendido maschio sarà già impagliato in qualche stube.


Questo Gallo cedrone dal comportamento anomalo ha frequentato la stessa zona, da febbraio a fine maggio, per 4 anni consecutivi. Val Pusteria, 1998 - foto R. Sascor

Il Gallo cedrone canta da bordo strada, a fianco della mia automobile. Val Badia, maggio 2002 - foto R. Sascor


        Il Gallo cedrone (Tetrao urogallus) è un galliforme tipicamente forestale con corologia eurosibirica-boreoalpina. La specie è presente nel nostro paese nel settore centro-orientale dell'arco alpino, con massimi di presenza in Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Le consistenze stimate sono di 2.000-3.500 coppie (Brichetti & Gariboldi, 1997).

        Comportamenti anomali in questa specie sono noti soprattuto durante il periodo riproduttivo e interessano solitamente i maschi. Questi possono manifestare forte aggressività nei confronti di chiunque si avvicini all'arena, attaccandolo quasi fosse un rivale, o addirittura arrivando a perdere qualsiasi timore fino al punto di utilizzare l'intruso come posatoio di canto (Glutz von Blotzheim U. N., K. M. Bauer & E. Bezzel, 1975). Tali manifestazioni, non sono dovute apparentemente a malattie, ferite o squilibri nella sex ratio (Glutz von Blotzheim U. N., K. M. Bauer & E. Bezzel, 1975). Secondo alcune ipotesi la causa risiede in alterazioni fisiologiche, correlate al progressivo isolamento e frazionamento delle popolazioni. (Chapatte B., Luecker & O. Roy, 1991). In altre parole, questo fenomeno, che sembra in aumento, dovrebbe manifestarsi soprattutto in galli isolati o in aree in cui, pur ad areale continuo, le densità risultino basse.

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I Galli cedroni dal comportamento anomalo si dimostrano fortemente agressivi verso gli intrusi. In questi casi l'unico sistema per frenare le cariche del gallo senza arrecargli alcun danno è quello di tenere sollevato fra sè e l'animale un bastoncino. Val Pusteria - foto M. Altieri

        Questa ipotesi sembra in contrasto con le caratteristiche dell'area di osservazione e di altri settori dell'Alto Adige. L'area della presente osservazione ad esempio presenta ancora ambienti ottimali e una buona distribuzione della specie. Qui vi erano però questa primavera ben due galli "pazzi", a distanza di circa 3 km l'uno dall'altro; uno dei due presente in zona da almeno 3-4 anni. Nella stessa zona mi era inoltre capitato di osservare una femmina estremamente confidente nel 1998. Per contro in altre aree ben monitorate negli ultimi anni, come ad esempio quella del Parco Naturale del Monte Corno, ai confini tra le Province di Trento e Bolzano, ove l'idoneità ambientale per il cedrone è minore e le popolazioni sicuramente più frammentate non si sono osservati uccelli con comportamenti anomali. E' quindi probabile che l'ipotesi presentata dai diversi autori sia solo uno dei fattori che determinano queste anomalie, ma probabilmente non l'unico.

        Purtroppo la presenza di galli "pazzi", oltre ad essere forse indizio di un regresso della specie è anche fonte di fenomeni di bracconaggio. Questi animali il più delle volte non hanno, infatti, vita lunga e, appena la loro presenza diviene nota vengono abbattuti illegalmente. Nessuno dei due galli di questa primavera, ad esempio, è sopravvissuto; uno è stato probabilmente abbattuto, l'altro investito.


Galli con comportamenti anomali registrati nel distretto Val Pusteria e laterali
1997-1999 maschio Val Pusteria
1998 femmina Val Badia
2000-2002 maschio Val Badia
2001 2 maschi Valle Aurina
2002 maschio Val Badia
2002 maschio Val Pusteria

Bibliografia

  • Brichetti P., Gariboldi A. (1997): Manuale pratico di ornitologia. Edagricole.
  • Chapatte B., Luecker & O. Roy. (1991): A propos du comportement aberrant d'un Grand tétras dans le Jura gessien (Ain/France). Nos oiseaux 41: 81-87.
  • Duerr E., Huboux R. & Menoni E. (1997): Comportments anormaux che le Grand Tétras. Bull. mens. Off. natl. chasse n° 222: 10-25.
  • Glutz von Blotzheim U. N., Bauer K. M. & Bezzel E. (1975): Handbuch der Voegel Mitteleuropas. Bd 5 Galliformes und Gruiformes. Akademische Verlagsgesellschaft, Frankfurt a. M. 699 S.

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