Quaderni di birdwatching | Anno V - vol. 9 - aprile 2003 |
di Massimiliano Biasioli |
ROVATA UNA PENNA durante un'uscita sul campo, tutti i birder sono curiosi di sapere a che specie appartenga. Atipicamente la manualistica è a disposizione anche in italiano, con un testo della Franco Muzzio Editore che può darci i primi strumenti per acquisire un po' di pratica nel campo e cominciare a riconoscere le specie più semplici. Ma per gli appassionati del genere spesso questi strumenti non bastano e ciò che diventa più prezioso è riuscire a confrontare i propri "casi irrisolti" con pennari di conoscenti o musei.
Gli uccelli utilizzano le penne delle ali e della coda per controllare i movimenti in volo. Nelle ali ci sono due tipologie di penne: le remiganti primarie, inserite al margine esterno delle ali, che possono essere aperte in modo separato e servono a spingere in avanti il corpo e, più internamente allala, sulla zona che corrisponde allavambraccio, sinseriscono le remiganti secondarie che servono a sostenere il corpo. Un minuscolo gruppo di penne, dette alula, al margine dellala aiuta a controllare la velocità nellatterraggio. Le penne della coda (timoniere) sono utilizzate come un vero e proprio timone; lapertura più o meno accentuata della coda, insieme allinclinazione delle ali, dà precise variazioni di direzione. |
Poiana codabianca - foto Carlo Galliani Gli uccelli da preda, alcuni dei quali saranno trattati in modo molto particolareggiato qui di seguito, hanno fatto del volo, con innumerevoli e diversificati adattamenti, una sorprendente tecnica di predazione. Ogni specie ha modificato e perfezionato il volo in relazione alla tecnica di predazione utilizzata; e le penne (soprattutto le primarie) assumono proprio secondo il tipo di volo forme differrenti che possono già condurci ad una prima identificazione della famiglia. |
Poiana |
Falco pescatore |
Lodolaio |
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La punta è angolata è appuntita, ed il calamo è molto robusto e lungo. Le primarie esterne invece presentano nelle famiglie Accipitridae e Pandionidae una forma soprattutto dei vessilli molto differente dalle precedenti. Sia sul vessillo esterno che su quello interno, ad altezze che possono variare dalla metà della penna al terzo distale dal calamo o ancora al terzo prossimale dal calamo, è presente una profonda tacca che può ricordare uno scalino che dimezza la larghezza del vessillo. La punta è molto acuta ed il calamo ancora più lungo e robusto. La larghezza del vessillo esterno è di circa un terzo rispetto quello interno con barbe molto più dure e compresse. Le secondarie sono allincirca 14 e per contarle si parte sempre dal polso spostandosi verso linterno. La lunghezza delle penne segue questo conteggio divenendo man mano che ci si sposta verso linterno più piccole e delicate. Le prime secondarie possono venire confuse con le prime primarie; un occhio attento deve in questi casi osservare alcune caratteristiche importanti. Nelle secondarie il rachide assume una forma ad arco molto ben marcata e linizio della curvatura dello stesso è molto più vicino al calamo che non al centro del rachide. La punta è molto più squadrata e angolosa e la larghezza del vessillo esterno è uguale o leggermente minore di quello interno. Spostandosi verso linterno la lunghezza delle penne diminuisce anche sensibilmente, il rachide si raddrizza e la larghezza dei vessilli si uguaglia. In generale il calamo è molto meno robusto e lungo. Le timoniere sono 12 ma per comodità si divide immaginariamente la coda prendendo in considerazione solo sei penne; il conteggio parte dalla timoniera centrale T1 spostandosi verso lesterno fino alla T6. Le timoniere esterne hanno vessillo esterno molto sottile (circa un quarto di quello interno) con barbe rigide e compatte; la forma del rachide è particolare in quanto è presente una rapida e decisa incurvatura verso linterno tra il calamo e lattaccatura dei vessilli. Questa forma del rachide come anche la minore larghezza del vessillo esterno tende a svanire avvicinandosi alle timoniere centrali (T5 e T6) che presentano rachide solitamente diritto e una larghezza dei vessilli identica. Il calamo è molto robusto ma corto in confronto alla lunghezza totale della penna. |
Primarie e timoniere di Poiana:
1 primaria esterna -
2 primaria interna -
3 secondaria esterna -
4 secondaria interna -
5 timoniera esterna -
6 timoniera interna |
MUTA: annuale e completa da maggio ad ottobre Sparviere - foto Carlo Galliani
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Anche se apparentemente le due specie si assomigliano molto come piumaggio, abbiamo visto come nel dettaglio esistano profonde differenze nelle dimensioni e nei disegni soprattutto delle primarie e delle timoniere. Le foto qui sotto mostrano a confronto le penne per poterne meglio capire le differenze nella colorazione e nel disegno.
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T5 di un adulto, T5 di un giovane, T1 di un adulto, T1 di un giovane. |
Ringraziamenti Un grazie particolare va a Cristiana Bardini che ha partecipato attivamente alla stesura dellarticolo e alla misurazione di molte penne; inoltre: Emanuele Bonamico e Carlo Galliani per le foto, e non ultimo il Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU "La Fagiana" per avermi concesso la possibilità di eseguire questo lavoro. |
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